Il supermarket delle sentenze, vendute per 500 euro
Da cinquecento a mille euro. Secondo imagistrati di Bari, era il costo pagato a pubblici ufficiali corrotti per ottenere decisioni favorevoli da parte delle commissioni tributarie provinciali di Foggia e regionali. Per gli investigatori era un sistema fraudolento, “nell’ambito del quale si sono verificati 52 episodi corruttivi in relazione a contenzioni proposti da 40 contribuenti”.
Così a novembre scorso sono state emesse dal Tribunale di Bari 10 ordinanze di misura cautelare e 3 misure interdittive. Corruzione in atti giudiziari, truffa e falso, erano i reati contestati a vario titolo. Secondo le accuse, alcuni funzionari amministrativi in cambio di denaro o altre utilità pilotavano le cause su giudici compiacenti o anche svogliati: alcuni giudici – per gli investigatori – emettevano decisioni favorevoli al contribuente in cambio di somme di denaro; altri, invece, pur in mancanza di utilità personale, frodavano l’amministrazione tributaria delegando completamente, di fatto, la giurisdizione a funzionari che deliberavano, limitandosi alla sola firma della sentenza con introito delle indennità previste per l’attività decisoria. E c’era anche un commercialista foggiano che aveva uno dei funzionari tributari direttamente a libro paga, per 400 euro al mese.