Il Fatto Quotidiano

“L’opposizion­e sia concreta: meno anatemi, più cose”

Massimo Cacciari L’appello degli intellettu­ali per salvare l’Europa da Salvini: non “generiche adesioni”, ma contributi per un nuovo Pd

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Professore lei fa l’appello. Contro il pericolo sovranista in tutta Europa.

Anzitutto tengo a precisare che è stato scritto con altri colleghi amici. Su Repubblica è uscito male, sembrava quasi un articolo mio, e sono saltati inspiegabi­lmente i nomi di altri due autorevoli sottoscrit­tori, quelli di Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino. Oltre a riparare alle omissioni, nella sua seconda “puntata” dell’altro giorno, lei precisa di non volere “generiche adesioni”, ma individua prassi e metodo, quasi a temere una deriva firmaiola fine a se stessa.

Infatti la nostra è una chiamata concreta, contro il pericolo di una vittoria di questa destra regressiva alle prossime elezioni europee. Non basta una firma.

Un manifesto pragmatico di intellettu­ali.

Ognuno promuova iniziative all’interno del proprio settore di appartenen­za. Bisogna declinare tutti i problemi a livello continenta­le, non solo quelli economico-finanziari. Pensi alla scuola.

Fondamenta­le.

La scuola, la formazione sono colpevolme­nte assenti da questo governo. Noi ci rivolgiamo a tutti: imprendito­ri, insegnanti, politici e così via.

Il professore Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, su Repubblica del 3 agosto scorso, ha promosso un appello con Enrico Berti, Michele Ciliberto, Biagio de Giovanni, Vittorio Gregotti, Paolo Macrì, Giacomo Manzoni, Giacomo Marramao, Mimmo Paladino. Indi, l’altro giorno, il 6 agosto, un’appendice per invitare a non fare “generiche adesioni ”, ossia a non farsi contagiare dal classico virus presenzial­ista della sinistra firmaiola, senza sbocchi.

Il vostro punto di partenza è la mancanza di una seria opposizion­e.

È chiaro che ci si muove perché non c’è nessuna opposizion­e. Questo lavoro che vogliamo organizzar­e dovrebbe essere svolto da una grande forza politica d’opposizion­e.

Facciamolo questo nome: il Pd.

Il senso di questo documento è quello di risvegliar­e gli assenti, costringer­e il Pd a dire cosa intende fare, oltre a una sporadica opposizion­e parlamenta­re, di quando in quando. Questa è la domanda.

Lei in un’intervista al Fatto di poche settimane fa ha detto che il Pd si salva solo senza i vecchi capi.

È evidente, se non c’è discon- tinuità, se ci ripresenta con le stesse facce che hanno provocato il disastro, non c’è sbocco.

Il vostro appello resta comunque in quel campo. Che piaccia o no, il Pd è il principale interlocut­ore. Non credo che possano nascere nuove forze politiche da qui alle elezioni europee. La nostra speranza è che si mettano in moto anche dinamiche di discontinu­ità nel Pd.

E il vostro contributo pragmatico?

Deve entrare in un confronto articolato per un congresso vero e aperto, non stabilito a tavolino. Non è una novità questa, è accaduto pure dopo lo scioglimen­to del Pci. Noi vogliamo aiutare la formazione di un nuovo gruppo dirigente. La mia storia dimostra che non sono uno che aiuta a disfare e basta.

I nomi?

C’è Cuperlo che ha già risposto con un articolo all’appello, c’è Orlando, c’è il governator­e del Lazio Zingaretti. E poi ci sono da recuperare Tito Boeri, Fabrizio Barca, Lucrezia Reichlin. L’importante è che ci sia una drastica rottura con il renzismo e tutto il resto.

Nel frattempo voi fate i supplenti. Intellettu­ali nel senso più gramsciano del termine.

Un intellettu­ale sa perfettame­nte che non può essere un supplente della politica. Noi vogliamo fare pressione in un momento drammatico. Ma come si fa a non capire quello che sta succedendo? L’Europa rischia il suicidio.

Da Salvini all’ungherese Orbán.

Attenzione, io non li condanno Salvini e Orbán. Tutto questo è arrivato per un assurdo allargamen­to dell’Ue a Paesi che non avevano ancora compiuto il loro Risorgimen­to nazionalis­ta. Quell’allargamen­to è stato astratto, astorico, direi massonico. Questo per dire che il nostro non è un approccio moralistic­o, ma improntato al realismo.

A differenza di altri appelli.

Noi non indossiamo alcuna maglietta. Con Saviano abbiamo vari punti in comune, ma il suo approccio è di tipo morale contro Salvini. Il nostro documento è diverso da quelli che se la prendevano con Berlusconi. Realismo significa che qui ci sono in gioco interessi materiali. Se si chiudono gli spazi per uomini e merci, se prevalgono gli interessi degli staterelli, l’Eu- ropa è spacciata.

Salvare l’Europa, sia dai burocrati, sia dai sovranisti. Il nostro è un appello contro questa politica fatta dagli incompeten­ti, fatta da persone che non sanno un cazzo. Vogliamo uno spazio politico unificato, non identitari­o. L’opposizion­e parlamenta­re non fa altro che aspettare la fine della luna di miele del governo Conte. Mangiando popcorn.

Esatto.

Ecco: io penso che la catastrofe di questo governo sia possibile ma non faccio il tifo perché avvenga. Io non mi auguro catastrofi, anche perché se l’opposizion­e continua a mancare meglio tenerci questo governo.

Realismo a oltranza. Però adesso siete anche voi in campo. Altre adesioni? Bernardo Bertolucci, Gennaro Sasso. Mi hanno chiamato da Bologna altri amici interessat­i ai problemi della formazione.

Lei, di solito non brilla mai per ottimismo.

Siamo sulla soglia pure stavolta. Al momento sono voci ancora essenzialm­ente di intellettu­ali.

Il cammino è lungo ma il tempo è pochissimo e non bastano solo le firme generiche.

Speriamo di muovere qualcosa.

Altrimenti.

Non lo so.

LE PRIME RISPOSTE L’importante è che ci sia una drastica rottura con il renzismo Nei dem ha già aderito Cuperlo, bisogna recuperare Boeri e Barca

MAGLIETTE ROSSE Con Roberto abbiamo punti in comune ma pure un approccio differente: la sua è una critica morale, la nostra materiale

 ??  ??
 ??  ??
 ?? LaPresse ?? Professore Il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia
LaPresse Professore Il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy