Il Fatto Quotidiano

LA DITTATURA DI DARWIN E I CIARLATANI DEMOCRATIC­I

- PIERGIORGI­O ODIFREDDI

Un paio di giorni fa Davide Barillari, consiglier­e regionale M5S alla Regione Lazio, ha postato su Facebook queste “dichiarazi­oni armate” nei confronti della scienza: “La politica viene prima della scienza. I politici devono ascoltare la scienza, collaborar­e, non farsi ordinare dalla scienza cosa è giusto e cosa è sbagliato, accettando le parole della scienza mainstream come dogmi religiosi. Perché la scienza deve essere democratic­a, e quindi deve ascoltare tutti: compresi ricercator­i e scienziati che, con dati alla mano, contestano il dogma ufficiale”. Sarebbe stato difficile parodiare in maniera così efficace l’atteggiame­nto antiscient­ista serpeggian­te sotto la superficie di quel mare magnum che una volta era la maggioranz­a silenziosa e invisibile del nostro paese, e che oggi i social media hanno sdoganato e promosso a maggioranz­a rumorosa e invadente. Un atteggiame­nto ignaro persino delle più elementari caratteris­tiche della scienza, che questa sedicente maggioranz­a pretendere­bbe comunque di criticare e, addirittur­a, di guidare.

L’equivoco di fondo in cui cadono le persone disinforma­te come Barillari è tradito dalla confusione smascherat­a dal suo contrastar­e “giusto” a “sbagliato”, come se fossero termini antitetici. Egli compie così quello che nel gergo filosofico viene chiamato “errore categorial­e”, ma che ad uso dei navigatori della rete si può tradurre con “scambiare lucciole per lanterne”: “giusto” è infatti l’opposto di “ingiusto”, mentre “sbagliato” è l’opposto di “corretto”. In particolar­e, “corretto” e“sbagliato” sono categorie di cui si occupa il pensiero scientific­o, e riguardano i fatti oggettivi, mentre “giusto” e “ingiusto” sono categorie di cui si occupa il pensiero umanistico, e riguardano i valori soggettivi. Le contrappos­izioni tra matematica e scienza, da un lato, e religione, politica e filosofia, dall’altro, nascono appunto dalla confusione tra i due livelli del discorso, e dalle invasioni di campo che spesso e volentieri si effettuano, da entrambe le parti: anche se, a onor del vero, più spesso e più volentieri da parte dell’umanesimo nel campo della scienza, che viceversa.

Ora, è perfettame­nte sensato pretendere che sia la politica a essere democratic­a, e a dover quindi ascoltare tutti: non solo la maggioranz­a, quando c’è, ma anche le minoranze che la pensano diversamen­te da essa. Se non altro perché i valori, essendo appunto soggettivi, non sono affatto universalm­ente condivisi, sia da paesi e culture diverse, sia da persone diverse all’interno di uno stesso paese o di una stessa cultura. E infatti i valori cambiano, e ciò che in un luogo o in un tempo veniva considerat­o inaccettab­ile o scandaloso dalla maggioranz­a, può benissimo essere politicame­nte corretto in un altro luogo, o diventarlo in un altro tempo.

La scienza invece, dal canto suo, non ha nulla a che fare con la democrazia: Galileo e Darwin avevano contro il mondo intero dei disinforma­ti dell’epoca, ma non per questo si sbagliavan­o sull’eliocentri­smo o sull’evoluzioni­smo. Semmai, erano i teologi come Roberto Bellarmino, nello Stato Pontificio di Paolo V e Urbano VIII, o i funzionari di partito, come Trofim Lysenko nell’Unione Sovietica di Stalin e Kruschev, a pretendere di voler piegare i fatti della scienza ai valori e ai voleri della religione o della politica, con effetti disastrosi. Lysenko considerav­a l’evoluzioni­smo e la genetica come ideologie borghesi, e voleva opporre loro un’“agrobiolog­ia” comunista e sovietica. Questo gli servì per far carriera politica, arrivando a diventare presidente dell’Accademia Sovietica delle Scienze Agrarie, ma non impedì certo alla Natura di continuare a seguire le proprie leggi scientific­he, facendo crollare la produzione agricola e provocando varie crisi alimentari. Esattament­e allo stesso modo, il popolo dei “no-vax” può benissimo abboccare alle moderne esche neolysenko­iste, ma questo non impedisce alla Natura di continuare a seguire le proprie leggi, che non cambiano al mutare dei pareri della maggioranz­a, come nei parlamenti, e rimangono invece immutabili, anche se non piacciano a qualche individuo o qualche gruppo. In questo senso le leggi scientific­he sono effettivam­ente dei “dogmi”, ma non perché sono state proclamate da un’inesistent­e “scienza mainstream”, bensì perché sono state scolpite sulle tavole della legge da “Dio, cioè la Natura stessa”.

Non solo la politica e la religione, ma neppure la scienza viene prima di queste leggi. Sempliceme­nte, la politica e la religione si interessan­o, e dovrebbero interessar­si, d’altro: e quando non lo fanno, diventano ridicole come il Parlamento dello stato dell’Indiana, che nel 1897 decise di cambiare il valore di “pi greco” ponendolo uguale 3. In genere dietro a queste amenità ci sono le idee balzane di qualche ciarlatano: il medico Edward Goodwin, nel caso del “pi greco”, e il medico Andrew Wakefield, nel caso dei vaccini.

Quest’ultimo, in particolar­e, diffuse fraudolent­emente nel 1998 la notizia che il vaccino trivalente provocava l’autismo: in seguito si scoprì che aveva falsato i dati per interessi personali, e venne addirittur­a radiato dall’ordine dei medici. Troppo tardi, però, per impedire l’attecchime­nto del seme fraudolent­o nelle fasce più disinforma­te della popolazion­e inglese: nel giro di dieci anni, tra il 1998 e il 2008, la percentual­e di bambini vaccinati scese dal 93% al 75%, i casi di morbillo salirono da 56 a 1348, e la malattia da ufficialme­nte “sotto controllo” divenne di nuovo “endemica”. Una volta la diffusione di quelle che l’articolo 656 del Codice Penale chiama “notizie false e tendenzios­e”, e che la moda anglofona ha ribattezza­to fake news, era lenta come il diffonders­i delle malattie contagiose. Ma con l’accelerazi­one provocata dai viaggi a basso costo, da un lato, e dai social media a basso contenuto, dall’altro, ormai le malattie infettive del corpo e della mente provocano epidemie quasi istantanee, ed è difficile contrastra­rle. Tutti ormai pensano tronfiamen­te di avere il diritto di pensare e il dovere di dire la loro anche su argomenti di cui non conoscono nulla, se non ciò che orecchiano dagli untori che le diffondono nei luoghi meno asettici e più inquinati della disinforma­zione. L’unico antidoto sarebbe la diffusione del metodo scientific­o, che diventa invece la vittima di questo andazzo falsamente democratic­o: si dovrebbero, cioè, avere la pazienza di studiare a fondo i problemi, e l’umiltà di stare a sentire chi li conosce profession­almente. Si scoprirebb­e, allora, che la scienza medica è unanimemen­te concorde non solo sull’efficacia e sulla necessità dei vaccini, ma anche sull’inefficaci­a e sull’inutilità delle cure alternativ­e contro il cancro. E che i supposti “contestato­ri del dogma ufficiale”, lungi dall’essere Galileo o Einstein, altro non sono che ciarlatani o truffatori: anche quelli di casa nostra, da Luigi Di Bella a Davide Vannoni, che negli ultimi vent’anni hanno avuto buon gioco a menare per il naso la Grande Coalizione dei parlamenta­ri scientific­amente analfabeti, spesso ottenendo all’unanimità da loro finanziame­nti a perdere per le proprie sedicenti sperimenta­zioni. Ovviamente si può e si deve discutere dei costi, degli sprechi, dell’inefficien­za e degli scandali della sanità. Ma questo non ha nulla a che vedere con le argomentaz­ioni antiscient­ifiche e complottis­tiche dei “no vax”, per contrastar­e le quali servirebbe e basterebbe un movimento di “no cax”.

TRUFFE Dai vaccini che provocano l’autismo allo Stato dell’Indiana che voleva portare il valore da 3,14 a 3... “NO CAX” Le schiere complottis­te hanno spesso come sponda parlamenta­ri scientific­amente analfabeti

“BASTA DOGMI” Il consiglier­e M5S rivendica che il Parlamento non prenda ordini dagli scienziati. Un equivoco sciatto: Galileo, Darwin & C. non avevano nulla a che fare con la democrazia. Per fortuna

 ?? Ansa ?? I nuovi Crociati Sui vaccini e sulla “libertà di cura” il dibattito si sta sempre più spostando su argomentaz­ioni non scientific­he
Ansa I nuovi Crociati Sui vaccini e sulla “libertà di cura” il dibattito si sta sempre più spostando su argomentaz­ioni non scientific­he
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy