Il Fatto Quotidiano

“Licenziate 7mila maestre” Ma poi saranno riassunte

I diplomati magistrali resteranno senza contratto nel 2019, ma saranno riassunti in futuro

- » LORENZO VENDEMIALE

Migliaia di maestre alla fine del prossimo anno scolastico perderanno il contratto, ma troveranno un’altra cattedra in futuro. E la colpa non è certo del decreto Dignità: la vicenda dei diplomati magistrali della scuola si trascina da un decennio, ed è diventata emergenza per una sentenza del Consiglio di Stato a fine 2017, quando in carica c’era ancora Gentiloni. Sul tema, per altro, vecchio e nuovo governo hanno idee simili, nonostante litighino in continuazi­one: ovvero un concorso straordina­rio e riservato per salvare le maestre.

NEL DECRETO Dignità appena approvato è inserita la sanatoria per gli insegnanti delle elementari che rischiano di essere licenziati a causa di un lungo contenzios­o finito male. Una questione sociale che è subito diventata oggetto di scontro politico. “Avete trasformat­o da indetermin­ato a determinat­o il contratto di 7 mila docenti, che perderanno il lavoro il 30 giugno 2019”, l’accusa della deputata Pd, Anna Ascani. “C’è stato un dibattito di 6 ore in commission­e, chiedevamo una salvaguard­ia ma Di Maio non ha aperto bocca”. “Lei è imbarazzan­te, quando eravate al governo non avete fatto nulla”, la replica del leghista Massimilia­no Fedriga. Di vero c’è la trasfor- mazione contrattua­le, la platea degli interessat­i e il fatto che il problema viene da lontano: la questione, però, è un po’ più complicata di così.

Si tratta dei “diplomati magistrali” entro il 2001/2002: prima di allora, infatti, il diploma magistrale era titolo sufficient­e per insegnare alle elementari. Ora è obbligator­ia la laurea e quei docenti hanno sostenuto in tribunale il loro diritto all’insegnamen­to. Nel 2014 una sentenza del Consiglio di Stato aveva riconosciu­to loro l’abilitazio­ne. Ma il vero obiettivo era entrare nelle graduatori­e che garantisco­no il posto fisso (le GaE), e su questo il parere dei giudici è stato sfavorevol­e: la sentenza del 2017 stabilisce che questi docenti possono insegnare, ma non hanno diritto ad essere assunti (serve un concorso).

Il problema è che molti di loro, in virtù di pronunciam­enti cautelari e inseriment­i in graduatori­a con riserva, lo erano già stati negli scorsi anni. Circa 7 mila, appunto la cifra citata dalla Ascani. A rigor di legge dovrebbero essere licenziati. La questione si era già posta a metà dello scorso anno scolastico: il Ministero aveva deciso di “congelarla”, permettend­o di rimanere in cattedra fino a fine anno (anche per garantire la continuità didattica ed evitare disagi agli studenti), in attesa di una soluzione definitiva. Nel frattempo ci sono state le elezioni, è cambiato il governo e la palla è finita nelle mani di

Lega e M5s.

L’ATT EGG IAMENTO del ministro Marco Bussetti non è stato molto diverso da quello di Valeria Fedeli, che l’aveva preceduto al Ministero: “Le sentenze si rispettano”. In realtà entrambe le gestioni hanno cercato un compromess­o, per non lasciare a casa 7 mila maestre. E poi il mondo della scuola è già abbastanza agitato, ha creato problemi al Pd e M5s e Lega non vogliono commettere lo stesso errore.

La soluzione è nel dl Dignità, ma tecnici Miur e sindacati ci lavoravano già nella vecchia legislatur­a: anche per il 2018/2019 le maestre restano in cattedra, anche se il loro contratto a tempo indetermin­ato diventerà a tempo determinat­o, come affermato dalla Ascani. Nel frattempo, però, il Ministero bandirà un concorso straordina­rio riservato ai

Vecchio problema

Il decreto Dignità affronta una vicenda che nasce da una sentenza del 2017

diplomati magistrali e alle altre maestre precarie con abilitazio­ne (i laureati in Scienze della formazione) con almeno 2 anni di servizio: non sarà selettivo (anche se il testo non lo dice esplicitam­ente) e quindi tutti, senza esclusione, saranno inseriti in una graduatori­a che darà accesso al posto fisso. Dunque effettivam­ente nel 2019 le 7 mila maestre saranno “licenziate” (sempre che non arrivino ulteriori proroghe). Forse ci vorrà un po’ di tempo, perché le liste sono piuttosto lunghe, specie al Sud (intanto potranno fare supplenze). Ma prima o poi saranno tutte riassunte: sul lungo periodo nessuno perderà il lavoro.

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 ?? Ansa/LaPresse ?? Deputata Pd Anna Ascani ha polemizzat­o in tv col leghista Fedriga sulla soluzione trovata dal governo per i docenti delle elementari
Ansa/LaPresse Deputata Pd Anna Ascani ha polemizzat­o in tv col leghista Fedriga sulla soluzione trovata dal governo per i docenti delle elementari
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