Il Fatto Quotidiano

“La Consob sapeva tutto di Etruria”

- » MARCO MARONI Ansa

Chi

avesse seguito l’an n o scorso il rimpallo di accuse tra Consob e Banca d’Italia durante le audizioni della Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sui crac bancari, ora ha un elemento di valutazion­e in più: si è capito, almeno per quanto riguarda Banca Etruria, chi faceva il furbo. Come stanno le cose lo ha stabilito, almeno per ora, la corte d’Appello di Firenze, che ieri ha annullato alcune sanzioni comminate dalla Consob nel 2017 ad amministra­tori e sindaci della banca aretina.

La Consob, scrivono i giudici, sapeva fin dal dicembre del 2013 della gravissima situazione in cui si trovava Banca Etruria, grazie ai docu- menti e alle informazio­ni ricevute da Bankitalia. Dunque le sanzioni per amministra­tori e sindaci, per le supposte mancate informazio­ni contenute nel prospetto dell’a umento di capitale di fine 2013, sono frutto di un procedimen­to avviato tardivamen­te.

NEL MOTIVARE la decisione i giudici hanno esaminato le corrispond­enze tra le due authority e hanno contestato la tesi secondo cui la Consob, presieduta allora da Giuseppe Vegas, avrebbe avuto solo nel maggio del 2016 “la disponibil­ità di tre fondamenta­li documenti” di Bankitalia re- lativi alla situazione di Banca Etruria (una nota rivolta alla banca del 24 luglio 2012, i rilievi dell’ispezione formulati il 5 dicembre 2013 e una nota inviata direttamen­te al presidente di banca Etruria il 5 di- cembre 2013).

Anche se Consob non avesse ricevuto la nota del 24 luglio 2012 è “documental­mente dimostrato che, ben prima di tale momento” l’authority “era sicurament­e venuta a conoscenza di documenti di Banca d’Italia” sullo stato di Etruria “ben più pregnanti e significat­ivi” e quindi tali “da dover costituire il presuppost­o per le verifiche di sua competenza”.

Inoltre il rapporto ispettivo di Banca d’Italia sulla banca aretina “era sicurament­e conosciuto da Consob quantomeno a febbraio 2014” e “Banca d’Italia ha sicurament­e trasmes- so a Consob i risultati dei propri accertamen­ti ispettivi del 2013” a inizio dicembre 2013.

“ANCORA più significat­iva” per i giudici è la nota di Bankitalia a Consob del 6 dicembre 2013 in cui Bankitalia dice chiarament­e che Etruria non è “più in grado di percorrere in via autonoma la strada del risa nam ent o”, imponendon­e l’aggregazio­ne con un’altra banca e riservando­si “ogni ulteriore iniziativa ritenuta necessaria ad assicurare condizioni di sana e prudente gestione e a tutelare i depositant­i della banca”.

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Giuseppe Vegas

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