Il Fatto Quotidiano

La “goliardata”, l’ultima moda del “dàgli al negro” Pistoia

Due 13enni confessano l’aggression­e a Buba. I pm valutano il razzismo

- » GIACOMO SALVINI

Le offese e gli spari di una settimana fa contro un migrante di Vicofaro (Pistoia) sono stati una “bravata” di due ragazzini di 13 anni. E per motivare il loro gesto sconsidera­to i due minorenni hanno utilizzato la tesi della “goliardata”, come avevano fatto anche i tre ragazzi torinesi di 19 anni che la sera del 30 luglio avevano lanciato uova contro la campioness­a di atletica Daisy Osakue ferendola all’occhio.

La sera del 3 agosto i due ragazzini italiani, con alle spalle famiglie pistoiesi senza alcun problema, avevano raggiunto in bicicletta Buba Ceesay mentre faceva jogging urlandogli contro “negro bastardo” e poi esplodendo diversi colpi con una pistola scacciacan­i. In base ai bossoli ritrovati lungo la strada, alle testimonia­nze dei vicini e alle immagini delle telecamere di zona, mercoledì pomeriggio gli uomini della Polizia e della Digos, coordinati dalla Procura di Pistoia, hanno svolto le prime perquisizi­oni nelle case dei ragazzini e durante una di queste è stata ritrovata anche la pistola con 200 munizioni e senza il tappo rosso obbligator­io, appartenen­te al padre di uno dei due. Quando gli agenti sono entrati in casa i due ragazzini hanno ammesso, davanti ai genitori, di essere i responsabi­li ma solo per fare una “goliardata” senza alcun “motivo ideologico”.

Al momento gli investigat­ori ritengono credibili le loro affermazio­ni ma, avendo meno di 14 anni, il fascicolo aperto sarà presto trasferito alla Procura dei Minori di Firenze che, oltre alla denuncia per violenza aggravata, potrebbe decidere comunque di tenere in piedi la pista dell’aggravante a sfondo razziale: i magistrati fiorentini sentiranno presto i genitori dei due ragazzini che davanti ai poliziotti si sono detti ignari di tutto. Il fatto era avvenuto una settimana fa nei pressi della parrocchia di Vicofaro ed era stato denunciato da Don Massimo Biancalani, il parroco pistoiese che ospita nella sua comunità più di 100 richiedent­i asilo. Dopo aver mangiato un panino insieme, intorno alle 22 di sera i due minorenni avevano raggiunto in bicicletta un terreno vicino alla parrocchia per fare una prima “sessione” di spari e solo dopo avevano incontrato il migrante che faceva jogging: in quel momento hanno esploso i colpi dopo le frasi ingiuriose.

La tesi della “goliardata” però non è piaciuta a Buba, il ragazzo gambiano di 24 anni arrivato in Italia a marzo e definito da tutti i suoi compagni “un ragazzo serio e perbene”:“Non è per niente divertente – dice furioso – in altre zone

Anche a Pistoia

La “giustifica­zione” è la stessa addotta dai lanciatori di uova contro Daisy a Torino

del mondo, più pericolose di questa, a 13 anni ci sono ragazzini che uccidono le persone”. Don Biancalani, pur concedendo ai due minorenni “tutte le attenuanti del caso”, motiva così l’aggression­e di una settimana fa: “Bisogna riflettere su un certo tipo di messaggio, xenofobo e razzista che è passato coinvolgen­do gli strati più popolari della società, arrivando a condiziona­re le coscienze dei giovanissi­mi – ha concluso – le parole della politica, in particolar­e dal Ministro Salvini, sono state gravi e hanno aperto la porta a sentimenti di odio”.

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Ansa Buba Ceesay del Gambia, ospite della parrocchia di Vicofaro

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