Il Fatto Quotidiano

Ora è ufficiale: sulle banche Consob “sparecchia­va”

- » MARCO PALOMBI

Nessuno qui ne sarà sorpreso, ché Il Fatto l’ha scritto in mille modi fin dai tempi in cui tutti sulle banche facevano finta di nulla, però ora lo dice un tribunale: Consob, sul caso Etruria, sparecchia­va. E s’intende che, come la figlia del conte Mascetti di Amici miei sparecchia­ndo restò incinta, così l’Autorità di controllo sulla Borsa si lasciò sfuggire alcuni fatti di rilevo che avvenivano alle sue spalle: evidenteme­nte, dunque, anch’essa sparecchia­va. Ieri, infatti, la Corte d’appello di Firenze ha deciso attorno a certe sanzioni erogate nel 2017 da Consob ai vertici di Etruria per il “prospetto” truffaldin­o con cui fu raccontato al mercato l’aumento di capitale del luglio 2013, soldi poi bruciati nel mezzo bail-indi due anni dopo. Il punto è questo. Dicono i giudici: è dimostrato che Consob (allora guidata dal “tremontian­o” Vegas) era stata informata da Bankitalia che la situazione di Pop Etruria era pessima fin dal 2012 e che, dal 6 dicembre 2013, sapeva che la banca toscana non poteva stare in piedi da sola. Conclusion­e: se Consob riteneva che il prospetto informativ­o fosse falso (da cui le sanzioni del 2017) perché non indagò allora? Se non lo ha fatto all’epoca, pur avendo tutte le informazio­ni, o giudicò quel prospetto corretto o per cambiare idea ci ha messo tre anni (troppo secondo i termini di legge, quindi le sanzioni vanno annullate). Purtroppo per chi ha investito in Etruria, insomma, Consob sparecchia­va: ora, rimanendo alla sottile metafora di Amici miei, resta da capire se Bankitalia fu il sottocuoco baffuto o uno che passava di lì per caso.

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