Ilva, l’Avvocato dello Stato scrive il parere, il figlio lo riceve
In faccende interminabili come l’Ilva le coincidenze si sprecano. Ora, com’è noto, il ministro Luigi Di Maio, sulla base di un parere de ll’A nac che rilevava alcune anomalie nella procedura con cui le acciaierie sono finite ad ArcelorMittal, ha scritto all’Avvocatura dello Stato per averne un parere: la gara va annullata? Stanti le cifre ( miliardarie) in ballo e la rilevanza industriale dell’ac cord o, la risposta non sarà certo facile. E qui la coincidenza: ad inviare il parere al ministero dello Sviluppo dovrebbe essere l’attuale Avvocato generale dello Stato, Massimo Massella Ducci Teri; a riceverlo anche Cleary Gottlieb, colosso del diritto con sede a New York e uno dei due studi legali che assiste Mittal nell’a ffaire Ilva, in cui dal 2009 lavora Bernardo Massella Ducci Teri, figlio di Massimo. Niente di illegittimo, ovviamente, tanto più che l’area di specializzazione di Bernardo è quella bancaria.
L’Avvocatura dello Stato, peraltro, finisce per la seconda volta al centro della vicenda Ilva. Nel primo caso fu Carlo Calenda a darle un ruolo fondamentale, quando sostenne che un suo parere del giugno 2017 gli aveva impedito di accettare il rilancio migliorativo che Acciaitalia, la cordata sconfitta da ArcelorMittal, aveva presentato al l’ultimo secondo: in quel testo, in realtà, l’Avvocatura rimandava la palla al ministro, sottolineando che nel bando per le manifestazioni di interesse i commissari di Ilva si erano dotati della possibilità di fermare la gara in ogni momento senza dover risarcire gli acquirenti, spiegando pure che “non può ipotizzarsi alcun legittimo affidamento (...) allorquando (…) emerga la possibilità di conseguimento di ulteriori offerte migliorative”. Insomma, niente “ostacoli in punto di mera legittimità”, ma certo c’è il rischio di “contenziosi” e di “allungare i tempi”, il che avrebbe “ri p er cu ssioni sul bilancio pubblico”. Calenda decise allora di evitare contenziosi.