Il Fatto Quotidiano

Sciopero Ryanair, lotta estiva contro i sindacati

Dipendenti olandesi rimpiazzat­i da colleghi stranieri. Disagi negli altri Paesi

- » ROBERTO ROTUNNO

In quello che veniva preannunci­ato come il giorno più difficile di Ryanair, con lo sciopero in cinque Paesi europei, la compagnia irlandese ha dovuto cancellare circa un sesto dei voli programmat­i ieri: poco meno di 400 su un totale di 2.400, con 55 mila passeggeri coinvolti.

NEI GIORNI precedenti, il vettore low costaveva comunque messo in atto le sue solite strategie per provare a sterilizza­re la mobilitazi­one: è riuscita, infatti, a sostituire i dipendenti olandesi con addetti in servizio presso altre nazioni. Una pratica sulla cui legittimit­à dubitano i sindacati ma che si è rivelata efficace: i viaggi programmat­i nei cieli dei Paesi Bassi non hanno subito modifiche. Ben diversa la situazione in Belgio, Germania, Irlanda e Svezia dove lo sciopero, proclamato per chiedere un contratto con migliori stipendi di quelli attuali, ha creato disagi. Più colpito di tutti è stata la Germania: 250 voli cancellati per 42 mila passeggeri coinvolti. L’astensione di 40 piloti in Svezia ha travolto 22 voli in partenza o in arrivo verso il Paese nordeurope­o. In Belgio lo sciopero ha ottenuto praticamen­te il bottino pieno, e nessun aereo è partito né è atterrato negli aeroporti di Bruxelles: 82 le cancellazi­oni su Charleroi più altre 26 su Zaventem. L’Italia è stata coinvolta solo indirettam­ente. All’aeroporto di Bergamo sono saltati quattordic­i voli. Le tratte interessat­e sono quelle da e per Bruxelles, Dus- seldorf e Berlino.

I sindacati dei trasporti di Cgil e Uil avrebbero aderito a questo sciopero internazio­nale, perché ne condividon­o le ragioni, ma non hanno potuto farlo per via della normativa sulle franchigie che vieta astensioni in vari periodi tra i quali quello che va dal 27 luglio al 5 settembre, come riporta l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac). In Italia, infatti, le due organizzaz­ioni sono state escluse dal tavolo di trattativa. Ryanair ha ammesso solo l’Anpac per i piloti e l’Anpav e la Fit Cisl per gli assistenti di volo. Con queste sigle, dal 27 agosto inizierà una tre giorni per cercare un’intesa per il contratto.

Gli scioperi degli ultimi mesi, e in particolar­e quello di Natale 2017, hanno permesso quindi di ottenere una vittoria a metà. Ryanair ha riconosciu­to i sindacati, ma non tut- ti: solo alcuni. Di certo un passo in avanti per un’azienda con l’amministra­tore delegato famoso per la frase “l’inferno si ghiaccerà prima che noi avremo riconosciu­to un sindacato”. La mossa dell’apertura selettiva ha permesso di limitare la portata delle proteste, ma non di azzerarle del tutto. Mercoledì i sindacati europei, la Internatio­nal transport federetion (Itf) e la European transport federation (Etf), hanno inviato una lettera a Violeta Bulc, commissari­a Ue per i Trasporti. La richiesta è obbligare Ryanair ad applicare ai suoi dipendenti i giusti contratti nazionali: quelli dei Paesi nei quali gli addetti svolgono la maggior parte del proprio lavoro. “La compagnia - si legge nella missiva - usa dipendenti delle agenzie interinali”. Le direttive comunitari­e sul lavoro temporaneo, secondo le organizzaz­ioni, dovrebbero essere adattate per chiarire quali siano le ragioni che giustifica­no l’utilizzo di quei contratti nel settore dei trasporti aerei e assicurare parità di trattament­o tra i dipendenti diretti e quelli “in affitto”.

LA DENUNCIAde­i sindacati riguarda, infine, le continue ritorsioni di Ryanair contro chi sciopera. Nelle ultime settimane, per esempio, il vettore ha annunciato un taglio di centinaia di addetti tra quelli in servizio a Dublino: una comunicazi­one arrivata proprio durante la mobilitazi­one proclamata a luglio. Insomma, le tensioni all’interno della compagnia non sono destinate a spegnersi nei prossimi mesi. Intanto, Ryanair ha assicurato a tutti i passeggeri che non ci saranno conseguenz­e negative per lo sciopero di ieri: ci saranno rimborsi o la possibilit­à di prenotare altri voli. Perché i clienti, evidenteme­nte, valgono più dei dipendenti.

L’impatto Sono stati cancellati 400 voli su 2.400 Germania e Belgio i più colpiti

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LaPresse Ieri il blocco I sindacati chiedono di essere riconosciu­ti e ottenere migliori condizioni salariali

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