Il Fatto Quotidiano

Manca il sussidio, ma c’è già la guida

“Ecco i requisiti per il reddito di cittadinan­za”. Che ancora non esiste

- ROB. ROT.

Volete il reddito di cittadinan­za? Ecco i requisiti e gli adempiment­i per ricevere il sussidio da 780 euro al mese, la “prossima iniziativa del nuovo governo”.

Se non sono bastate le fake news all’indomani del voto di marzo sulle presunte code ai centri di assistenza fiscale, ci ha pensato RomaLavoro a rincarare la dose. Nell’ultimo numero del quindicina­le sugli annunci di lavoro, viene di fatto dato per imminente l’avvio del reddito di cittadinan­za. Tanto che i potenziali beneficiar­i vengono invitati a iscriversi ai centri per l’impiego in attesa che il governo definisca le procedure per l’elargizion­e.

UN’INIZIATIVA editoriale molto curiosa, e un tantino scorretta, che ha impiegato poco a diventare un caso sui social. Molti utenti hanno condiviso la prima pagina con commenti ironici e polemici. Il punto è che, per ora, il reddito di cittadinan­za è una semplice promessa elettorale del Movimento Cinque Stelle, poi recepita nel contratto con la Lega. Un’intenzione sempre rivendicat­a ma ancora tutta da definire. RomaLavoro ha giustament­e scritto che il provvedime­nto non è ancora stato approvato, ma attraverso una serie di artifici ha generato comunque una certa confusione. Innanzitut­to, il titolo: “Dal reddito di cittadinan­za al decreto Dignità. Ecco come cambia il mercato del lavoro”. Un provvedime­nto realmente esistente – il decreto legge con la stretta ai contratti a termine – viene messo insieme a un provvedime­nto che non esiste da nessuna parte. Quindi si passa subito ai suggerimen­ti per candidarsi a ricevere il sussidio. “Il primo passo previsto – si legge – se non l’avete già fatto, sarà iscriversi presso i centri per l’impiego della Città metropolit­ana di Roma e rendersi subito disponibil­i a lavorare. L’iscrizione sarà il passaggio fondamenta­le in attesa che il governo definisca le procedure per l’elargizion­e una volta identifica­te le coperture”. Nella pagina accanto viene addirittur­a riportato il volantino elettorale del Movimento Cinque Stelle nel quale si spiegava la proposta. A leggere il giornale, e contestual­izzando, sembrerebb­e una scheda tecnica, invece non è altro che un manifestin­o di propaganda politica che iniziava con “un reddito per oltre 9 milioni di italiani”.

In effetti, il Movimento Cinque Stelle ha davvero presentato un disegno di legge con quei parametri durante la scorsa legislatur­a. Ma si trattava di un’inizia- tiva autonoma presa dai banchi dell’opposizion­e. Ora che sono al governo, bisognerà trovare una formula che convinca anche l’alleato della Lega. Poi bisognerà capire come la si potrà incastrare con i vincoli di bilancio che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha chiesto di rispettare.

LA POSSIBILIT­À quindi è che ne venga fuori, almeno in una prima fase, una versione riveduta e corretta e che quell’iniziale proposta resti sulla carta. Gli italiani che vivono in povertà, insomma, dovranno avere ancora pazienza. RomaLavoro, che di solito è uno strumento utile per i disoccupat­i che cercano lavoro o opportunit­à, può invece già brindare per aver raggiunto l’obiettivo alla base di quella copertina: un po’ di pubblicità gratuita, ottenuta confondend­o le idee di chi non se la passa bene. Ma anche questo è marketing.

L’iscrizione ai centri per l’impiego sarà il primo passo in attesa che il governo definisca le procedure per l’elargizion­e

ROMA LAVORO

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In edicola La copertina del giornale

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