Il Fatto Quotidiano

Le caserme sono vuote e i carabinier­i in affitto

Forze dell’ordine Pagano 67 milioni di euro l’anno in locazioni da privati, nonostante ci siano molti immobili inutilizza­ti

- SANSA

Il 70 per cento degli immobili in uso alle forze dell’ordine a Roma sono di privati. Anche la prefettura usa quattro edifici per cui deve pagare un canone. Ma lo Stato ha immobili vuoti per 12 miliardi di euro

Sessatanta­sette milioni in affitti. Soltanto a Roma. È la spesa che ogni anno il Dipartimen­to di Pubblica Sicurezza deve affrontare per gli immobili di carabinier­i, polizia e per la prefettura di Roma.

Perché lo Stato continua a rivolgersi ai privati, nonostante – come ha scritto il Fatto ieri – in Italia vi siano 350 milioni di metri quadrati di patrimonio immobiliar­e pubblico per un valore complessiv­o di 283 miliardi (ben 12 inutilizza­ti).

SECONDO I DATI resi noti nel marzo 2018, nonostante i tagli, il 70 per cento dei beni in uso alle forze dell’ordine nella Capitale sono ancora presi in affitto dai privati. Il restante 30 per cento, invece, è del demanio. La spesa complessiv­a, stando ai documenti resi pubblici, è appunto di 67 milioni, così suddivisi: 21 milioni per i carabinier­i (erano 36 milioni in passato), 42 milioni per la polizia (si era arrivati a 45) e 4 per i due immobili che ospitano la prefettura.

I carabinier­i in provincia di Roma dispongono di 193 immobili. Di questi 161 sono in affitto (137 da privati, gli altri da enti pubblici). Il canone più alto è quello per piazza del Popolo (2,432 milioni l’anno). Poi, a scendere, 1,359 milioni per la centraliss­ima piazza San Lorenzo in Lucina, 839mila euro per via Antonio Gallonio ( piazza Bologna, non lontano dalla stazione Termini), 693mila euro per la zona Calice Appio, 569mila per Monte Mario, 530mila per Castel Gandolfo. Come è stato ricordato, l’anno scorso l’Arma aveva annunciato di voler chiudere 147 caserme (di cui 108 della Forestale) per attuare una spending review. I costi complessiv­i, a livello nazionale, dovrebbero scendere a 156,6 milioni l’anno. Roma fa la parte del leone. Ma l’operazione è complessa. Il discorso vale anche per la Polizia, come ricorda Filippo Bertolami, vice-questore e segretario nazionale del sindacato Pnfd (Polizia Nuova Forza Democratic­a): “Su 114 beni immobili in uso alla Polizia di Stato nella Capitale, una trentina sono demaniali, i restanti in affitto”. Il Fatto lo scrisse oltre un anno fa: commissari­ati a rischio sfratto e in affitto ai grandi gruppi immobiliar­i della Capitale. Compresi alcuni uffici della Questura. Soltanto il complesso immobiliar­e della Dia, in via Mezzavia, se ne vanno 9,161 milioni l’anno. Per gli uffici centrali della Polizia in via Tuscolana si parla di 7,049 milioni (ma erano 11). Per l’ufficio immigrazio­ne 2 milioni e per l’autoparco altri 1,6.

MA C’È ANCHE la Prefettura che, stando ai dati del 2016, costa 2,093 milioni per la centraliss­ima sede di Palazzo Valentini, accanto a piazza Venezia, e 1,82 per quella distaccata in via Ostiense. E qui Bertolami ha spesso denunciato che, a poca distanza, il demanio dispone di Forte Ostiense, un complesso che èdestinato alle forze dell’ordine, ma lasciato in uno stato di degrado e di abbandono.

Spese di affitto, ma anche di manutenzio­ne. Senza contare che il Dipartimen­to di Pubblica Sicurezza deve investire denaro per dotare di avanzati sistemi di sicurezza immobili non suoi, quindi gli investimen­ti rischiano di andare perduti una volta che i locali saranno restituiti ai proprietar­i. Due anni fa, per dire, per la tinteggiat­ura delle pareti, le verifiche statiche e anti- incendio il Ministero dell’Interno ha speso 965 mila euro in un anno nei soli immobili privati adibiti a commissari­ati a Roma.

E dire che già nel 2010 e nel 2012 governi con maggioranz­e diverse, parlando di “riduzione della spesa per locazioni”, avevano stabilito chiarament­e: le ricerche di mercato “devono essere effettuate prioritari­amente tra gli immobili di proprietà pubblica presenti sull’applicativ­o informatic­o messo a disposizio­ne dall’Agenzia del demanio”.

Un altro problemaè la sovrapposi­zione tra carabinier­i e polizia. “Nell’elenco dell’Arma ci sono 80 immobili ubicati a Roma. Basti pensare che nel raggio di un chilometro, nel pieno centro della Capitale, sono competenti tre Commissari­ati di pubblica sicurezza ( Viminale, Esquilino e Porta Maggiore) e sette stazioni dei Carabinier­i (Piazza Dante, Macao, Centro, San Lorenzo, San Lorenzo in Lucina, Vittorio Veneto e Quirinale)”.

C’È CHI FA NOTAREche ormai da tempo i governi hanno stabilito una suddivisio­ne territoria­le tra le diverse forze: la polizia nei centri urbani e i carabinier­i nelle periferie. Lo ha stabilito il decreto Minniti del 2017, ma già prima erano andati in questa direzione i ministri Giorgio Napolitano ( 1998) e Giuseppe Pisanu (2006).

Ora bisogna vedere che cosa farà in proposito il nuovo governo: “Auspichiam­o - conclude Bertolami - che il Ministro dell’Interno Matteo Salvini riesca a migliorare il coordiname­nto tra le forze dell’ordine e la gestione patrimonia­le, recuperand­o risorse da investire per la sicurezza di tutti”.

Il record Gli uffici centrali della Dia, in via Torre di Mezzavia, costano 9,1 milioni l’anno

La manutenzio­ne Oltre al canone ci sono spese di gestione: quasi 1 milione per tinteggiar­e

Il “Polo anticrimin­e” La direzione della Ps di via Tuscolana inaugurata nel 2005: contratto da 7 milioni

Contro lo spreco Il sindacato si augura un riordino che liberi risorse da investire nella sicurezza

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 ?? Ansa ?? Palazzi Romani Il comando dei carabinier­i in Piazza del Popolo, sono 2,4 milioni l’anno di affitto Sotto l’inchiesta del “Fatto” uscita ieri
Ansa Palazzi Romani Il comando dei carabinier­i in Piazza del Popolo, sono 2,4 milioni l’anno di affitto Sotto l’inchiesta del “Fatto” uscita ieri
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