Il Fatto Quotidiano

I PAPA BOYS NON PREGANO I PARTITI

In 70.000 per Francesco, cercano l’impegno ma non la politica

- WANDA MARRA

Sarà un segno di Freud”. Roma, Circo Massimo. Mancano pochi minuti alle 18, orario in cui si dovrebbe materializ­zare Papa Francesco. L’occasione è l’incontro con i giovani in vista del Sinodo di ottobre, voluto dalla Cei. Sono in 70mila, arrivati dopo giornate di cammino in tutta Italia (ogni diocesi, o- gni comunità, ha scelto il suo). Occhio blu e parlantina milanese, Andrea racconta a un gruppetto di amici.

“Sì è stato Freud, che non mi ha fatto iscrivere a medicina”. “Scusa, ma che c’entra Freud?”. La domanda sorge spontanea. Tanto per rimanere in tema, il subconscio suggerisce: “Dato il contesto, non dovrebbe essere Dio?”.

Il pratone del Circo Massimo assomiglia più a una festa dell’amic izia, che a un incontro religioso, più alla conclusion­e liberatori­a di un percorso personale, che a un momento di impegno.

Sarà un segno di Freud”. Roma, Circo Massimo. Mancano pochi minuti alle 18, orario in cui si dovrebbe materializ­zare Papa Francesco. L’occasione è l’incontro con i giovani in vista del Sinodo di ottobre, voluto dalla Cei. Sono in 70mila, arrivati dopo giornate di cammino in tutta Italia (ogni diocesi, ogni comunità, ha scelto il suo). Occhio blu e parlantina milanese, Andrea racconta a un gruppetto di amici. “Sì è stato Freud, che non mi ha fatto iscrivere a Medicina”. “Scusa, ma che c’entra Freud?”. Tanto per rimanere in tema, il subconscio suggerisce: “Dato il contesto, non dovrebbe essere Dio?”.

IL PRATONE del Circo Massimo assomiglia più a una festa dell’amicizia, che a un incontro religioso, più alla conclusion­e liberatori­a di un percorso personale, che a un momento di impegno. In fondo, da sempre, la cifra dell’associazio­nismo cattolico. Quando funziona. Quindi sì, Freud come riferiment­o “a spanne” ci sta bene, Dio come motivazion­e ultima pure. E la politica, il dibattito, lo scontro tra la sinistra che fu e la destra che avanza? Non pervenuto. Tanto meno nel nome di Gesù Cristo.

Dunque, Andrea racconta la medicina perduta. “Ho sbagliato le date per la presentazi­one, e così non mi sono potuto iscrivere”. E adesso? “Farò biotecnolo­gia”. Poi spontaneo aggiunge: “L’ho capito in questi giorni di cammino, stando con gli altri, che potevo scegliere questo percorso. Quando sono partito ero tristissim­o”. Fa parte di Cl. Una scelta politica? “Non sono molto informato. Anche se ormai posso votare. I comunisti no, eh, vado a destra”. Domanda: “A qualcuno interessa la politica?”. Diniego generale. Ma poi uno indica il vicino: “Che dici, ti sei pure candidato al consiglio comunale!”. L’interessat­o quasi si arrabbia. “Ma no, era una lista civica. Cercavo il modo per impegnarmi e non m’è venuto in mente nient’altro. Tanto, non mi hanno eletto”. A quel punto, Andrea tira fuori una croce con dentro l’effige di un Cristo che pare una via di mezzo tra Che Guevara e Bobby Sands. Gesù tipo leader rock.

AD ASPETTARE il Papa, si individuan­o fazzoleton­i scout, stuoini, bandiere inglesi e albanesi, chiazze di colore gialle o rosse. I contorni sono quasi indefiniti: un po’ è l’afa, che confonde gli spigoli. Un po’ è un clima generale “morbido”. Il conflitto pare assente.

“Chi non rischia non cammina”: maglietta rossa, scritta bianca. Elisabetta arriva da Lecce: “È sempre un rischio credere. Noi abbiamo deciso di andare a Torino a fare il cammino per vedere la Sindone, il lenzuolo dove è stato avvolto Cristo da morto: è una delle poche prove che si hanno che lui è esistito veramente. Quindi è una cosa molto, molto importante”. Ripete, tipo mantra: “La sicurezza non ce l’hai mai. Ma credere è una cosa che mi fa stare bene”.“Pensi che sia giusto criticare i gay, o l’aborto?” “Io la penso a modo mio, credo che ognuno debba fare quello che si sente”.

Qualche metro più in là c’è un gruppo di scout che arriva da Sciacca. Adele, 18 anni, si entusiasma: “Ho iniziato come hobby, ma adesso ci credo, ci credo tantissimo che possiamo cambiare il mondo”. Però, a sentir parlare di politica, ammutolisc­e. Interviene Accursio, un po’ più piccolo: “Io sono molto informato. Punto 1, quelli che sono saliti adesso, non hanno governato neanche un giorno. Punto 2, il Papa non dovrebbe dire mai che deve fare il governo”.

TRA CHI ASPETTA, un gruppetto di neo- catecumena­li più o meno sedicenni di Brescia è impegnatis­simo a giocare a Scala 40. “Come mai avete deciso di venire?”. Pani- co. Sguardi che si cercano. “Dai, tira, poi pensi a rispondere”, taglia la testa al toro con decisione una di loro. Fine del dialogo. Il gruppo è compatto ed evidenteme­nte ha da fare. Un ragazzo sventola una bandiera albanese: “Sono italiano, ma vengo da una famiglia missionari­a che vive in Albania da quando ero piccolo. Quello è un paese accoglient­e, anche l’Italia lo era. Ma non è sbagliato limitare i flussi. Lì è tutto un insieme di etnie e di religioni. Stanno insieme in modo armonico. Qui paiono solo persone ammucchiat­e”.

IN MEZZOalla folla, un ragazzo si è costruito una tendina e prende appunti su un taccuino, accanto una Bibbia in francese. Pare una visione. “Sono un seminarist­a”, dice lui, con un mezzo accento francese (si chiama Giacomo, viene dal Belgio e ha 23 anni). “Ho fatto la maturità, ho preso la patente. E poi ho pensato: e ora? A che serve tutto questo? Ci vuole un senso superiore”. Poi si ferma, ci pensa un attimo. Ammette: “Ho avuto anche una delusione amorosa”. Traiettori­a emblematic­a: da sempre nei gruppi religiosi si rimorchia, ci si innamora, ci si fidanza o ci si sposa (a seconda della “flessibili­tà” dell’associazio­ne di riferiment­o). Intanto, arriva il momento di Bergoglio. La Papa Mobile si fa strada tra la folla. I giovani acclamano. Con entusiasmo composto. Tra ricerca di se stessi e ubriacatur­a da vita di gruppo, forse non c’è leader che tenga, neanche Francesco. Lui sembra saperlo quando parla del “cammino di gruppo”. E poi dice: “Non lasciatevi rubare i vostri sogni: fate che siano anche il vostro futuro”.

Sì, mi sono candidato ma era soltanto una lista civica, volevo soltanto un modo per impegnarmi e non mi è venuto in mente nient’altro Io so che quelli che sono saliti adesso, non hanno governato neanche un giorno e so anche che il Vaticano non deve dire al governo cosa fare

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Ansa Cristo rockLe immagini del Circo Massimo a Roma ieri e un ciondolo che girava tra i ragazzi

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