“Cuadernopoli”, scandalo da 3 miliardi di dollari
Argentina Politici e imprenditori corrono in tribunale a raccontare il sistema di tangenti che imperava con i Kirchner
Tra giovedì e venerdì quella che, parafrasando la Tangentopoli italiana, può ben definirsi, in spagnolo C u adernopolis, è entrata nel vivo costringendo non solo il giudice Bonadio, che presiede le indagini, ma anche i media, agli straordinari .
Dopo aver dichiarato nel tribunale di Comodoro Py che il potere lo “prendeva per il collo e lo manovrava”, il controverso ex giudice Norberto Oyarbide, nel corso di un’intervista radiofonica, è crollato in un pianto dirotto, dicendosi distrutto, impaurito per le minacce che continua a ricevere e pronto a dichiararsi pentito.
Sebbene con il suo ex incarico non possa usufruire di questa modalità, in molti hanno iniziato a preoccuparsi e in pratica il muro di omertà che da due anni circonda quello che ormai può essere considerato il più grande sistema di corruzione della storia argentina, ha iniziato a crollare. Con una netta distinzione tra mondo politico e imprenditoriale: mentre il primo tenta disperatamente di salvarsi, pur confermando la presenza di borse piene di soldi ma senza assumersene le responsabilità, il secondo invece conferma tutto.
IERI MATTINAJosè Lopez, ex segretario del potentissimo Julio De Vido (ex ministro per la Pianificazione e una delle personalità maggiormente coinvolte nello scandalo), ha confermato tutto sostenendo però che agiva per conto di personaggi dei quali non può rivelare l’identità per paura di ritorsioni sulla sua famiglia . Lopez fu arrestato due anni fa mentre deposita- va borse colme di denaro e gioielli, oltre ad armi di grosso calibro, nei sotterranei di un monastero.
Pure l’ex capo di Gabinetto del ministero, il senatore Abal Medina, ha confermato che circolavano borse colme di denaro ma ha poi precisato che lui era convinto che si trattasse di fondi destinati a sponsorizzare la campagna politica dei Kirchner.
LA MUSICA CAMBIAquando a parlare sono i 39 imprenditori convocati da Bonadio. Alcuni sono ricercati mentre al- tri sono già stati arrestati. Tra questi Juan Carlos Lascurain, ex titolare dell’Unione Industriali Argentina, Gerardo Ferreyra ( Electroingegneria), Sanchez Caballero (IECSA), quest’ul t imo divenuto collaboratore di giustizia così come pure Carlos Wagner, ex presidente della Camera che riunisce le imprese edili. Proprio Wagner ha dichiarato come De Vido pretendesse il
20% del valore delle opere commissionate .
Domani sarà ascoltata l’ex presidente Cristina Kirchner che, insieme al defunto marito Néstor, è accusata di essere a capo di un’organizzazione illecita. L’autore delle annotazioni sui “famosi” quaderni, Oscar Centeno, ha dichiarato che la Kirchner parteci- pava alle riunioni nella residenza presidenziale di Olivos durante cui si consegnavano le borse colme di tangenti.
La stima attuale del valore complessivo delle mazzette riguardanti il settore delle Opere Pubbliche è superiore ai 200 milioni di dollari. Solo una parte di un sistema di corruzione che in 13 anni ha coinvolto altri organismi privati e pubblici, e su cui gli inquirenti indagano da tempo. Nel 2017 il famoso giornalista Jonatan Viale, facendo una lista che include tangenti, opere mai realizzate, sussidi fittizi a imprese, evasioni fiscali e altro, ha stimato in 3 miliardi di dollari il volume totale della corruzione argentina.
Libri “contabili” Dal ritrovamento dei quaderni con le cifre delle mazzette l’intero sistema è venuto giù