Il Fatto Quotidiano

Entro agosto la storica partita Etiopia-Eritrea Ma tra tiranni e jihadisti dal Congo alla Nigeria si spara troppo spesso

- MI. IA.

potere, non si ricandider­à. Al suo posto correrà Emmanuel Ramazani Shadaruy, suo ex ministro dell’Interno, già soggetto di sanzioni dell’Unione europea per violazione dei diritti umani. Tornando al Corno d’Africa – in faccia a quello Yemen non più

Africa ma sempre sfregiato – l’ultimo attentato a Mogadiscio, in Somalia, risale all’inizio di agosto: due esplosioni, 17 morti si aggiungono all’elenco di luglio, quando un altro attacco jihadista è avvenuto nei pressi del palazzo presidenzi­ale. .

Africa è anche dove la jihad religiosa si insinua dal Medio Oriente: dal 2010 al 2017 gli scontri con gli estremisti islamici nel continente sono cresciuti del 300% (dati Economist). Se in Somalia c’è al Shabab, in Nigeriac’è Boko Haram e in MaliJama’t Nustra Islam wal Muslimin. In comune hanno la bandiera nera e una roccaforte incontroll­abile: il Sahara, dove vigono le leggi delle dune, degli islamisti e del loro mercato mortale. Dove tutto si uccide, si vende o si compra. Armi, droga, uomini, i loro destini compresi.

Continente nero, morte bianca. Le ultime e più celebri sono quelle avvenute nella Repubblica Centrafric­ana: tre giornalist­i di Mosca che in-

SPERANZA E SANGUE

dagavano sulla presenza nel paese di mercenari russi del gruppo Wagner sono stati uccisi in quella che è stata ufficialme­nte bollata come una “rapina”. Dopo che l’embargo sulle armi è stato ammorbidit­o dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel paese sarebbero arrivati insieme alle granate del Cremlino, 170 istruttori russi per addestrare l’esercito del presidente Faustin-Archange Touadera a sedare il conflitto scoppiato tra musulmani e cristiani.

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