L’ideologia serve a poco se non ci sono asili gratis
Nel Paese dove ogni tre giorni una donna viene uccisa a martellate, do vegli omosessuali– vent’anni dopo gli altri Paesi – hanno avuto le unioni civili, ma senza figli, dove una legge che impediva alle coppie infertili di ricorrere all’innocua eterologa o alla diagnosi preimpianto è stata distrutta solo grazie ai tribunali, ecco in un Paese così ci mancava proprio un ministro della Famiglia come il cattolico Lorenzo Fontana, che i 5Stelle hanno accettato solo perché ahimé, alla fine, proprio come tutti gli altri, hanno pensato che quel ministero non contasse nulla. E dunque tanto valeva darlo in pasto all’ideologia leghista, insieme ai disabili (forse perché, assenti i soldi di cui solo avrebbero necessità, almeno si dà loro la pietà). Peccato però che il modo in cui un governo immagina la famiglia e i diritti civili è un biglietto da visita fondamentale, più importante persino di quello economico.
A LL’ELETTORATO leghista va certamente bene uno che vuole dare gli asili solo agli italiani (misura sfacciatamente incostituzionale), cancellare l’ideologia gender, per poi magari attaccare pure l’aborto. Ma per l’elettorato 5Stelle uno così è talmente raccapricciante da farti andare di traverso persino la riduzione delle tasse o le misure antipovertà. Perché se pure socialmente diventiamo meno disperati, non ci potremo mai emancipare senza una visione insieme realistica e illuminata di come siamo realmente diventati, uomini e donne e bambini. Perché alla fine, poi, è noto che l’ideologia della famiglia naturale è inversamente proporzionale ai soldi alle famiglie. In altre parole, avremo dibattiti e polveroni su aborto e razzismo ma l’asilo gratis forse quando i concepiti tanto amati da Fontana saranno cresciuti. E si chiederanno se fosse stato meglio non essere nati in un Paese che in quanto a diritti sarà ancora fermo direttamente al Mesozoico.