Il Fatto Quotidiano

L’amore per i giardini (o per Giulio)

- » BENEDICTA BOCCOLI

Coltiva un giardino! Mia nonna me lo ripeteva sempre: chissà se anche lei avesse letto l’adagio orientale che recita “Se vuoi essere felice una sera ubriacati, se vuoi essere felice un anno sposati, se vuoi essere felice una vita coltiva un giardino”. Io sono al massimo della felicità: ieri sera mi sono ubriacata con un ragazzo fighissimo, di mestiere fa il giardinier­e, si chiama Giulio, mi sta insegnando a curare il mio giardino. Non è grande, ma è pieno di piante, fiori e alberi che sembrano cresciuti a caso, in un naturale disordine, il mio e quello dell’esistenza di tutti noi. “Il giardino rappresent­a la vita e la bellezza e la provvisori­età di tutti gli esseri viventi”, mi dice e in questo apparente disordine prospera tutto. Una pioggia scrosciant­e, una grandinata, un’invasione di formiche, perché nel giardino il nemico è ogni cosa, è avide, è clima, è tempo. Così ci metti anima e corpo, te ne prendi cura e vedi da vicino così tante nascite, evoluzioni, bellezza, pericoli, ma tu continui a farlo lo stesso. Non c’è nulla che possa bloccare il ciclo di rinascita. E sto rinascendo anch’io, tutti i giorni, tra le rose che ho imparato a potare, nel profumo dell’erba tagliata di fresco, all’ ombra dell’ alloro, nell’abbraccio di un amore che forse, speriamo, sia quello vero! E, prima di cena, dopo una giornata intera trascorsa così, perché il giardino come la vita ti chiede tutto il tempo che puoi, beviamo un succo di melograno fresco e mangiamo le more appena raccolte. E qualche fiore, come nella canzone di Concato. Ma quella domenica bestiale, così come questa vacanza speciale, sento che conservano dentro qualcosa di straordina­riamente normale e umano. E allora lo guardo dormire, e tra un istante crollerò di stanchezza, e il sogno sarà risvegliar­si ancora qui. Non c’è bisogno di altrove se coltivi un giardino!

(ha collaborat­o Massimilia­no Giovanetti)

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