Firenze, annullate sanzioni della Consob contro Etruria
▶LE INDAGINI
Consob sulle irregolarità in Banca Etruria sono partite troppo in ritardo. Le sanzioni inviate ai vertici dell’istituto di credito vanno quindi annullate. Arriva di nuovo la mannaia dei giudici contro l’operato della vigilanza su Etruria. La Corte d’Appello di Firenze sostiene che la Consob avesse chiara la crisi dell’istituto aretino (salvato dal governo Renzi a novembre 2015) già da inizio 2014. Le multe, però, sono arrivate solo nel 2016. La sentenza cancella quelle contro il presidente del collegio sindacale Massimo Tezzon, i sindaci Paolo Cerini, Gianfranco Neri, Carlo Polci, Franco Arrigucci e Giovanna Magnanensi, e i consiglieri Luigi Nannipieri, Andrea Orlandi e Claudio Salini. A luglio 2017, la Consob li condannava a pagare dai 25 mila ai 40 mila euro per non aver
riportato nei prospetti dei bond, anche subordinati, gli appunti mossi da Bankitalia il 24 luglio 2012 e il 3 dicembre 2013 sulla “situazione aziendale” e i “rilievi e osservazioni” dell’ispezione comunicati a dicembre 2013, impedendo agli investitori di avere un quadro reale della situazione della banca. È possibile che l’annullamento travolga tutte le multe disposte dalla Consob, quindi anche quelle ai danni del padre dell’ex ministra Maria Elena Boschi. La Corte ricorda che Bankitalia già a fine 2013 aveva comunicato alla Consob gli esiti ispettivi con un quadro completo della crisi dell’istituto aretino, per cui serviva una fusione con una banca più solida pena il commissariamento. Da Via Nazionale avevano comunicato “di aver raggiunto la convinzione che Banca Etruria non fosse più in grado di per- correre in via autonoma la strada del risanamento, di più Banca d’Italia non poteva dire a Consob”, scrivono i giudici. Già nella primavera del 2014, di conseguenza, sarebbero dovuti partire i procedimenti sanzionatori, scattati invece solo a metà 2016. L’associazione Vittime del salvabanche presenterà un’azione risarcitoria contro Consob e la società di revisione di Etruria”.