Il Fatto Quotidiano

“Grazie alla divisa creiamo cittadini più impegnati”

- ROBERTO ROTUNNO

Elena Donazzan è l’assessore alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto. Qui il Consiglio regionale si è portato avanti e ha esercitato il potere di iniziativa legislativ­a per chiedere al Parlamento di istituire un servizio militare (o civile) obbligator­io per otto mesi. Donazzan viene da una famiglia di militari, una circostanz­a che riporta con molto orgoglio, ed è tra i principali promotori di questa idea, che per il momento ha un valore simbolico. Assessore, il suo partito Forza Italia a livello nazionale è contrario alla proposta di Matteo Salvini. Lei invece è a favore, come mai? A livello regionale il partito è d’accordo con me. Questa proposta è stata lanciata prima delle elezioni da tre grandi associazio­ni: quelle degli Alpini, dei Bersaglier­i e dei Fanti. Salvini prese quell’impegno con loro e ora lo sta onorando. Forza Italia invece non si presentò. Noi qui in Veneto siamo dissidenti perché crediamo fortemente in quell’idea. Qual è l’obiettivo dell’istituzion­e del servizio militare obbligator­io per otto mesi? Rinfoltire la Protezione civile, i volontari stanno invecchian­do e c’è bisogno di nuove forze. Consideran­do che questo tipo di volontaria­to è fatto principalm­ente da chi ha fatto il servizio militare, sarebbe giusto farlo tornare obbligator­io per trasferire ai ragazzi questa cultura e poi invogliarl­i a proseguire quell’impegno. Che tipo di cultura?

La forma mentis dei doveri, della disciplina, quella che porta le persone a rendersi utili anche dopo aver tolto la divisa militare. Il ministro della Difesa, e in generale tutti quelli contrari, sostengono che i militari debbano essere dei profession­isti e che quindi l’accesso alle Forze Armate vada riservato a chi, volontaria­mente, si sia formato per indossare la divisa. Sono d’accordo, l’esercito è cambiato e si dota di alte tecnologie per le quali è necessaria una specifica formazione. Ma ciò non toglie che il servizio obbligator­io sia educativo per una nazione. Ti prepara a essere un cittadino impegnato, consapevol­e e responsabi­le. Per questo non basterebbe rendere obbligator­io il servizio civile? Perché la vostra proposta contiene anche quello militare? Perché sono due cose diverse. Il servizio militare prevede una forma diversa di disciplina e riferiment­i educativi che non ci sono nel volontaria­to sociale. La leva obbligator­ia ha prodotto risultati straordina­ri, nonostante la campagna che poi ha portato alla sua sospension­e. Per me è stato sbagliato toglierla. Oggi ce ne accorgiamo quando osserviamo l’impegno delle associazio­ni combattent­istiche, sempre in prima fila nell’aiutare bambini e anziani con grande organizzaz­ione, o quando vediamo chi sono quelli impegnati nel volontaria­to, quelli che donano il sangue.

Chi svolge il servizio militare acquisisce quella forma mentis e quella disciplina che poi ti portano a essere volontario, a renderti utile per gli altri anche dopo

ELENA DONAZZAN

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Ansa L’assessore regionale Elena Donazzan ha le deleghe a Formazione e Lavoro in Veneto

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