“I troll russi hanno messo americani contro americani”
Quest’anno marcia-flop dei razzisti a Charlottesville. L’Fbi rivela l’intervento di Mosca nel 2017 per fomentare la rabbia
Un anno fa c’era la morte, quest’anno la memoria. Anche se corta. Ad agosto l’America comunque ricorda. Ricordano i bianchi, i neri, la destra e la sinistra. Ricorda pure il presidente del loro paese che per l’anniversario dei fatti di Charlottesville ha chiesto solo unity, unità al suo popolo, ma senza condannare in particolare i suprematisti e le loro bandiere. Solo in generale: “Ogni forma di razzismo: l’a nn o scorso le proteste hanno portato a morte senza senso e divisioni, pace a tutti, ALL americans ”. Ma non è finita con un tweet del Potus. Die- tro quello di Donald Trump, da molti altri account, nel 2017 ne sono partiti molti altri.
Thomas Garret, deputato repubblicano, ha incontrato il capo dell’Fbi Christopher Ray, che gli ha riferito del russian meddling, intervento russo: da Mosca, fin laggiù in Virginia, nel 2017 il Cremlino ha fan the flames, soffiato sulle fiamme delle proteste che hanno portato alla morte di Heather Heyer, 32 anni, attivista di sinistra, investita da un auto guidata da un membro del gruppo Unite the right. Su quei contrasti fatali, per fomentare divisioni tra bianchi e neri americani, ha soffiato la macchina della propaganda russa, dice Garret: “Per mettere americano contro americano, per sminuire la fiducia nelle democrazie occidentali”.
UN ANNO DOPO allora i nazionalisti che dovevano riunirsi a Washington alla fine non si sono presentati. Alla marcia della memoria di domenica da una parte c’erano pochissimi bianchi con la bandiera rossa dei confederati, dall'altra pochi con la bandiera nera e la scritta: Black lives matter. Poche decine i primi, poche centinaia i secondi: più di tutti insieme, gli agenti di polizia bardati e il filo-spinato per dividere le due America riunite davanti al silenzio della Casa Bianca.
Adesso gli alti vertici di Facebook che sono stati criticati al Congresso per non aver scrutinato i post di fake news durante le elezioni, - ma forse c’entrano anche i 120 miliardi persi in borsa – , hanno condotto una capillare ricerca nel web. Mark Zuckerberg riferisce che “la sicurezza non è un problema che risolvi completamente, stiamo affrontando avversari sofisticati, stati-nazione che provano sempre nuovi attacchi”. Almeno 30 eventi sono stati creati da account fake dal maggio 2017. “Il comportamento inautentico” di questi account è legato all’Ira, ‘l’Internet Research Agency, l’agenzia di troll di Pietroburgo, finanziata dallo chef di Putin al Cremlino. Ancora: alcuni account “coinvolti nella dif- fusione di messaggi divisivi durante la campagna elettorale del 2016 hanno ricominciato a pubblicare il 12 agosto 2017 durante la marcia di Charlottesville”.
Una goccia di manifestanti nella vita reale, un esercito in quella virtuale. La battaglia continua a non essere per strada, ma nel carnevale dei profili internet, dove account falsificano conversazioni di forum clonati e replicati. Secondo le analisi di Facebook, un’attività coordinata di troll era focalizzata sulle manifestazioni di Charlottesville. Su twitter interferivano con l’hashtag # AbolishICE, una campagna della sinistra americana contro il pugno duro dell’agenzia della migrazione. L’eco digitale del Cremlino, riporta il New York Times, è anche dietro la promozione dell'attivismo nero dei “Blacktivist”.
Dalla Federazione ha già risposto il vice presidente per gli affari internazionali alla Duma, Dmitry Novikov. Come fa da anni, il Cremlino ha replicato allo stesso modo, senza cambiare una virgola: “non ci sono prove, Mosca respinge le accuse”, questo è solo un “nuovo caso Skripal”.
Ombre dal Cremlino Per Facebook palesi le interferenze. Risposta standard: “Non ci sono prove” L’anno scorso le proteste hanno portato a morte senza senso e divisioni, pace a tutti gli americani
DONALD TRUMP