Il Fatto Quotidiano

IL CONTROLLAT­O CHE PUÒ CONTROLLAR­SI DA SOLO

- » UGO ARRIGO

Iil crollo del ponte di Genova ha aperto il vaso di pandora della cattiva regolazion­e delle concession­i autostrada­li e degli scarsi controlli pubblici. Il ponte era nato con problemi congeniti, ma il concession­ario autostrada­le ha vigilato sull’opera e svolto tutti gli interventi dovuti? E il proprietar­io e regolatore pubblico ha vigilato adeguatame­nte su quei controlli?

Autostrade per l’Italia sostiene di aver effettuato tutto quanto di sua competenza ma, come scriveva due giorni fa il Secolo XIX, “Autostrade è, di fatto, l’unico controllor­e di se stesso, esegue con personale proprio ispezioni e autocertif­icazioni, oppure le affida a consulenti pagati dalla medesima società. Nessun ente pubblico compie screening autonomi”. Come precisato dalla stessa società, il ponte “era monitorato dalle strutture tecniche della direzione di tronco di Genova con cadenza trimestral­e secondo le prescrizio­ni di legge”, una periodicit­à probabilme­nte stabilita quando le infrastrut­ture italiane erano giovani ma che risulta irragionev­ole in relazione a costruzion­i anziane, problemati­che e forse già al limite del loro ciclo vitale. Controlli trimestral­i, probabilme­nte anche superficia­li, per ponti vetusti e problemati­ci che possono crollare in pochi secondi non possono essere evidenteme­nte soluzioni ragionevol­i ed è stupefacen­te che a nessun produttore di norme pubbliche sia sinora venuto in mente.

SE LA REGOLAZION­E tecnica sembra essere avvenuta secondo il noto criterio di Gigi Marzullo “si faccia una domanda e si dia una risposta”, la regolazion­e economica, quel- la che a partire dai piani finanziari definisce i pedaggi e in conseguenz­a anche i ricavi e i profitti, non sembra essere stata da meno. La privatizza­zione di Autostrade avvenuta nel 1999 (governo D’Alema) fu fatta violando la legge. Una norma generale del 1994 ri- chiedeva che prima di privatizza­re imprese operanti nei servizi di pubblica utilità, spesso monopolist­i o soggetti a scarsa concorrenz­a, si istituisse un regolatore indipenden­te per la determinaz­ione delle tariffe e il controllo della qualità. È adempiendo a questa norma che prima di quotare in Borsa Enel, senza peraltro che sia mai venuto meno il controllo pubblico, fu istituita l’Autorità per l’energia (oggi Arera) e prima di privatizza­re Telecom fu istituita l’Agcom. In maniera simile prima di privatizza­re Autostrade o gli aeroporti occorreva istituire l’Autorità dei Trasporti. Invece l’Art è nata solo nel 2011, pienamente operativa dal 2013, ma la sua legge istitutiva ha stabilito che per il settore autostrada­le deve occuparsi solo delle nuove concession­i, non di quelle vecchie.

Ma questo non è stato certo l’unico vantaggio regalato dal settore pubblico. Tutte le concession­i autostrada­li sono da sempre secretate, non le conosce neppure l’Autorità. L’ex ministro dei Trasporti Delrio ha finalmente deciso di renderle pubbliche sul sito del ministero. Peccato manchino gli allegati di maggiore interesse, in particolar­e i piani finanziari che giustifica­no le tariffe e loro variazioni nel tempo.

Un vantaggio ulteriore è stato il mantenimen­to anche dopo la privatizza­zione del principio che si possa caricare in tariffa già oggi il recupero finanziari­o di un investimen­to che si farà forse in futuro, con immediati effetti benefici sui profitti aziendali che possono pertanto finan- ziare lauti dividendi e bonus managerial­i.

L’ultimo vantaggio tra quelli sino al momento scoperti è scritto direttamen­te nella convenzion­e del 2007 con l’Anas: il concedente in caso di grave inadempien­za del c on c es s i on a ri o può far decadere la concession­e ma in tal caso deve immediatam­ente indennizza­rlo di tutti i profitti che avrebbe conseguito per tutti gli anni residui della concession­e. Questa clausola è davvero stupenda: se devo chiudere un contratto per grave violazione del contraente sono io a doverlo indennizza­re garantendo­gli tutti i profitti futuri.

Tutti i regali

I controlli affidati al controllat­o, aumenti tariffari per pagare spese che si faranno forse in futuro...

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Ansa Ex premier D’Alema nel ’99

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