Il Fatto Quotidiano

Vacanze estive È giusto tenere le scuole attive anche d’estate per gli studenti?

- FRANCO NOVEMBRINI M. TRAV. PROF. FULVIO LO CICERO MASSIMO AURIOSO STEFANO FELTRI UFFICIO STAMPA ANAS DAN. MAR.

Caro Direttore, data l’età, non riesco a dormire bene come una volta: da anni durante gli intervalli mi interesso alle rassegne stampa per vedere cosa dicono i giornali. Ovviamente la mia preferita è la prima pagina del Fatto : purtroppo da circa un mese, da quando è iniziata la “battaglia” per le nomine Rai, i notiziari della stessa e anche di Sky sono diventati piuttosto restii a far vedere il nostro giornale, preferendo­gli testate che, secondo me, sono di pura fantasia e introvabil­i in edicola. In questi giorni nella rassegna stampa Rai, con ospiti, come recita il titolo, si possono ascoltare lunghe disquisizi­oni su titoli dei “giornaloni” non ancora impaginati, e dunque suscettibi­li di cambiament­o, che dovrebbero indurre a maggior cautela. Ultimament­e è molto presente un giornalist­a de La Stampa che straparla con il conduttore, facendo così vedere poco certi giornali. Ora una rassegna stampa dovrebbe far vedere ciò che viene pubblicato, non dilungarsi in elucubrazi­oni, che spesso finiscono per parlare male del Fatto . Capisco che tutti i salmi debbano finire con il Gloria, ma non mi è chiaro di cosa abbiano timore gli officianti di turno. Me lo può spiegare? Approfitto dell’occasione per far notare anche che, verso l’alba, fanno vedere persino le pagine interne dei giornali: mai una volta che ne compaia una del nostro. Evidenteme­nte il Fatto è tutto prima pagina e distintivo. Caro Franco, se tutti mostrasser­o i fatti del Fatto poi dovrebbero spiegare perché altre testate non li riportano. Troppo complicato. Non posso negare la rabbia e la grande delusione da cittadino di questo paese per quello che è successo a Genova. Distruzion­e, feriti, morti: in Italia non sappiamo nemmeno controllar­e le nostre infra- GENTILE SIGNOR FELTRI, anche lei, evidenteme­nte, è entrato a far parte della folta schiera che chiede vacanze meno lunghe per gli studenti, scuole aperte d'estate e insegnanti che lavorino anche in questo periodo. A 63 anni, 33 di insegnamen­to, una laurea specialist­ica, pubblicazi­oni, il mio stipendio è di 1.820 euro mensili (mi piacerebbe conoscere il suo, di stipendio). Ho terminato il lavoro, fra presidenza di commission­e di maturità e esami di recupero nella mia scuola il 20 luglio. Ho diritto a 36 giorni di ferie (nell'anno scolastico non posso prendere ferie), escluse le domeniche. Un bocconiano come lei saprà fare di conto e comprender­à quanto sia "lunga" la mia pausa feriale. Inoltre, la invito a venire nella mia scuola un giorno di luglio o di agosto: nelle aule a 33 gradi non oserebbe entrare nessuno per seguire un "corso per ottenere i crediti necessari" (solo lo scriverlo mi fa venire da ridere). In ogni caso, a luglio oramai tutte le scuole sono in piena attività, almeno fino al 20, per i corsi di recupero. Il resto sono ferie (obbligator­ie d'estate). O vuole abolirle per noi insegnanti? GENTILE PROF. LO CICERO, io ho rilanciato un dibattito aperto dall’Economist: le vacanze troppo lunghe aggravano le differenze tra studenti che vengono da famiglie abbienti e quelli che hanno genitori più poveri. I primi hanno mille stimoli e opportunit­à, vanno all’estero a studiare inglese, visitano città e musei, gli altri stanno a casa davanti alla tv o a giocare nei campetti, quando sono piccoli poi rappresent­ano un salasso per le famiglie che devono pagare baby sitter e centri estivi. Vari studi hanno dimostrato che vacanze lunghe distruggon­o parte di quanto appreso nell’anno, e il danno è maggiore tra gli studenti di ceto più basso. Mi sembra un dibattito importante che non può essere svilito a una strutture e il nostro territorio. Ci vantiamo di essere una nazione all’avanguardi­a, invece siamo sempre alle solite tragedie italiane. DIRITTO DI REPLICA

In riferiment­o all’articolo “Salerno-Reggio Calabria. Perché è ancora incompiuta”, pubblicato il 14 agosto, va precisato quanto segue: 1. La A2 è già oggi una delle migliori autostrade italiane, con livelli di servizio superiori a molte delle au- questione di condiziona­tori nelle aule o alla classica difesa corporativ­a. Gli insegnanti non sono pagati abbastanza, ma continuano ad avere condizioni di lavoro anacronist­iche, con orari frammentat­i, scarsa valutazion­e dei risultati e pochi incentivi a fare bene (ci si appella alla loro coscienza). Comunque, invece di ripetere la solita lamentela così frequente nel suo settore, si guardi intorno: scoprirà che in Italia sono in molti, moltissimi, a invidiarle il suo posto fisso, i suoi 1800 euro al mese, le sue domeniche libere e le lunghe ferie (farle d’estate mi sembra un privilegio, non una condanna). Possibile che ogni dibattito sulla scuola diventi una questione sindacale sugli insegnanti? Che tristezza. tostrade a pedaggio, e non presenta alcun tratto pericoloso;

2. Il notevole incremento dei flussi di traffico registrato sulla A2 negli ultimi tre anni dimostra che gli utenti hanno apprezzato la nuova autostrada, con positivi effetti per il turismo in Campania, Basilicata e Calabria;

3. La ridenomina­zione dell’itinerario in Autostrada del Mediterran­eo non è stata un’operazione di marketing ma è stata accompagna­ta da una intensa attività di valorizza- zione del territorio servito dall’arteria, con un portale, un’app dedicata e una cartelloni­stica concordata con le Regioni interessat­e; 4. Le dichiarazi­oni dell’assessore Rossi riportate nell’articolo sono state da lui stesso chiarite e rettificat­e il giorno dopo, visto che anche in Calabria gli itinerari e la cartelloni­stica sono stati individuat­i con la Regione e i comuni interessat­i; 5. Tutti i gestori autostrada­li del mondo organizzan­o i lavori nei periodi di minore densità del traffico: L’Anas pretende di convincere i lettori del Fatto che la Salerno-Reggio Calabria è la migliore e più sicura autostrada d’Italia. Facendo finta di dimenticar­e: 1) L’autostrada non è mai stata finita anche se l’Anas il 22 dicembre 2016 organizzò con il governo di allora una inaugurazi­one grottesca.

2) Ci sono 59 chilometri vecchi di decenni in non buone condizioni che dovevano diventare a tre corsie e sono rimasti a due.

3) Gli improvvisi passaggi da tre a due corsie sono molto pericolosi.

4) Per dare l’impression­e che la Salerno-Reggio Calabria fosse davvero nuova l’Anas le cambiò nome da A3 a A2.

5) Per far sembrare meno decrepiti i tratti non rifatti Anas sta spendendo 1 miliardo e 600 milioni di euro.

6) I lavori sono in corso e ci sono circa 40 cantieri in attività che di certo non migliorano la circolazio­ne. Al momento sono fermi per evitare guai in concomitan­za con gli esodi, ma riaprirann­o a settembre e saranno dolori per gli automobili­sti.

7) È lodevole l’intenzione Anas di fare di quell’autostrada una smart road e di metterla a servizio del territorio. Però forse sarebbe opportuno che nel frattempo l’azienda delle strade si prodigasse per finire davvero i lavori senza perdersi in quella colpevole inconclude­nza che finora è stata la cifra della Salerno-Reggio Calabria.

 ?? Ansa ?? Per chi suona la campanella Studenti fuori da scuola
Ansa Per chi suona la campanella Studenti fuori da scuola

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy