Il Fatto Quotidiano

Kim, le killer e la candid camera col morto

Il processo A giudizio le due donne accusate di aver ucciso il fratellast­ro del dittatore nord coreano

- » GIUNIO PANARELLI

Pensavano

di essere su una sorta di candid camera; questa ‘scusante’, assieme ad altre utilizzate dal loro avvocato, non salverà dal processo Siti Aisyah, indonesian­a e Doan Thi Huong, vietnamita: sono le due ragazze accusate di aver ucciso, a Kuala Lumpur, Kim Jong-nam, il fratellast­ro del dittatore nord coreano Kim Jong-un. Il giudice del tribunale di Shah Alam, Azmi Ariffin, ha giudicato sufficient­e il materiale raccolto dall’accusa per imbastire il processo.

I fatti risalgono al 13 febbraio 2017 quando le due donne lanciarono dentro l’aeroporto della capitale malese del gas nervino VX, versione mortale del gas sarin, contro Kim Jong-nam.

La coppia si è sempre difesa dall’accusa di avere intenziona­lmente ucciso l’ex uomo politico nord coreano dicendo di essere state coinvolte con l’inganno dai servizi segreti di Pyongyang; sarebbero state usate facendo loro credere di essere parte di uno scherzo stile candid camera. Il giorno del delitto, quattro cittadini della Nord Corea si sono allontanat­i dalla capitale prima di essere fermati dalla polizia.

Il giudice ha spiegato nella sua decisione di ritenere poco credibile la linea di- fensiva delle due donne e ha invece ventilato l’ipo te si che l’omicidio sia stato di origine politica.

Kim Jong-nam era il primogenit­o del dittatore Kim Jong-il e ne era stato il successore designato fino al 2001, anno in cui era caduto in disgrazia; fu arrestato all’aeroporto di Tokyo dalle autorità giapponesi mentre cercava di entrare nel Paese con un passaporto dominicano, assieme a due donne e al figlio.

LE FOTO del suo arresto che lo ritraevano in abiti da vacanza e la motivazion­e del viaggio (una gita al Disneyland di Tokyo con il figlio) avevano fatto all’epoca il gi- ro del mondo imbarazzan­do il padre dittatore che annullò il viaggio in Cina per la vergogna. Dopo aver perso il favore del genitore, Kim Jong-nam aveva iniziato un esilio forzato in varie città asiatiche dissentend­o dalle politiche nordcorean­e so- prattutto in materia economica, dove si era attestato su posizioni pro libero mercato. Questa visione e i suoi legami con l’establishm­ent cinese avevano fatto spesso parlare di lui come un possibile sostituto del fratellast­ro Kim Jong-un che, ignorando i proclami di non belligeran­za del fratellast­ro - gli aveva scritto una lettera supplicand­olo di non ucciderlo - aveva giudicato il pericolo reale provando ad eliminarlo, nel 2006, all’aeroporto di Budapest, e nel 2012. La vicenda giunge a conclusion­e nel 2017; le due ragazze accusate dell’omicidio rischiano l’im pic cagione.

 ?? Ansa ?? Vittima e carnefici Kim Jong Nam (la vittima) e le due ragazze accusate del delitto avvenuto il 13 febbraio 2017: Siti Aisyah e Doan Thi Huong
Ansa Vittima e carnefici Kim Jong Nam (la vittima) e le due ragazze accusate del delitto avvenuto il 13 febbraio 2017: Siti Aisyah e Doan Thi Huong
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy