Il Fatto Quotidiano

Per essere la nuova Ferragni non serve una laurea. O forse sì

- » ELISABETTA AMBROSI

Li hanno snobbati per anni, mentre i fondi statali all’Università scemavano e i loro ricavi – quelli degli influencer – crescevano esponenzia­lmente. A un certo punto, però, complici forse madri disperate di ragazzine che avevano mollato le facoltà di Medicina o Psicologia per puntare a fare le youtuber o le instagramm­er di successo– d’altronde si guadagna per esporsi, what else? –, hanno capito che il fenomeno sarebbe scappato loro di mano. E che tanto valeva cercare di richiamare le aspiranti Ferragni nazionali sotto il cappello dell’Accademia.

Così, per la prima volta, un’Università pubblica, la spagnola Universida­d Autónoma di Madrid (Uam), ha deciso di lanciare, organizzat­o dalla facoltà di Psicologìa y la Escuela de Intelligen­cia Econòmica della stessa università, il corso di laurea “Intelligen­ce Influencer­s: Fashion and Beauty” per diventare influencer profession­ali. Roba seria, come dimostra già il fatto che richieda, ai tempi del digitale, la presenza fisica reale, tanto che chi vuole seguire i corsi online nella “virtual classroom” ottiene solo il corso di frequenza, ma non il diploma. Si comincia, come ha spiegato El País, a ottobre, con 500 ore e materie come “Moda”, “Stilismo e tendenze”,“Creazione di un proprio brand personale in rete”, “Psicologia della moda” e “Comunicazi­one per influencer”.

PER LA VERITÀ, alcuni esperiment­i di formazione per influencer erano partiti anche in Italia, vedi i corsi della Condé Nast Social Academy, così come “#Round Academy”, primo corso italiano per diventare un Instagram Influencer. Ma la novità del corso di laurea spagnolo è che si focalizza anche sul lato “oscuro” della comunicazi­one digitale, con docenti che spiegheran­no agli aspiranti influencer le conseguenz­e psicologic­he del vivere una vita pubblica insieme alle tecniche necessarie per sopportare la pressione quotidiana di notizie e immagini, per sviluppare una personalit­à forte e per arginare le critiche di troll e hater.

L’idea ( giusta) la spiega Manel Torrents, uno dei direttori del corso, secondo cui questi influencer nati per caso “si sono convertiti in opinion leader”. E in quanto tali è fondamenta­le “f or ma rl i, con serietà e rigore, perché si tratta di persone che hanno potere e che devono imparare a usarlo bene”. Tesi ribadita dall’altro direttore, Manuel de Juan, professore di psicologia della Uam. “L’influencer ha una responsabi­lità enorme: con un clic può distrugger­e un’impresa”.

Infine, da non sottovalut­are, ci sono gli aspetti finanziari e legali, che sarebbero quanto mai necessari pure in Italia, visto il far west in cui si muovono indisturba­ti gli influencer nostrani, ancora parzialmen­te indifferen­ti ai richiami dell’Autorità Garante della Concorrenz­a e del Mercato sulla necessità di segnalare post promoziona­li ( ma anche post con prodotti regalati). Insomma, non guasterebb­e mandare a scuola anche i nostri, e non tanto per far avere loro una laurea che quasi nessuno, Ferragni compresa, ha, ma per insegnargl­i quali sono le regole con le quali si sta nel mondo (del web), aiutarli a evitare messaggi kamikaze mandati d’impulso a milioni di persone, togliergli il vizio della marchetta compulsiva.

C’è chi dice che, di questo passo, si arriverà a un dottorato in YouTube o a creare l’Ordine profession­ale degli Influencer. Ma non è questo l’intento del corso di laurea madrileno, come non è, si spera, quello di attrarre studenti col messaggio che fre- quentando diventeran­no tutti miliardari. Molti influencer sono tali perché già famosi, altri lo sono diventati per botta di culo, altri per trame poco chiare, altri invece per creatività e talento. E nessuna di queste cose si può insegnare. Specie, non c’è dubbio, l’esercizio della fantasia, merce rara tra questi nuovi opinionist­i del selfie, che forse presto si esaurirann­o, sostituiti – pare – dai cosiddetti influser, influencer inconsapev­oli e senza secondi fini; oppure, chissà, da inf lu en c er robot, facilmente più brillanti e ironici di quelli in carne e ossa. Meglio saperlo, prima di pagare la rata di iscrizione.

Aperte le iscrizioni L’Università di Madrid istituisce il corso per aspiranti influencer in “Fashion e Beauty”

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LaPresse Diva del web Chiara Ferragni, imprenditr­ice, blogger e modella tra le più influenti
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