IL RICORDO “Ha cantato la nostra storia”
Dall’amato Obama al rifiutato Trump, il mondo celebra l’icona
“Aretha
ha aiutato a definire l’esperienza americana. Nella sua voce potevamo sentire la nostra storia in ogni sua sfumatura, il nostro potere e il nostro dolore, il nostro buio e la nostra luce, la nostra ricerca della redenzione e il nostro rispetto guadagnato con fatica. Possa la regina del Soul riposare in pace”.
Queste le parole scelte dall’ex presidente statunitense Barack Obama per ricordare in un post su Twitter Aretha Franklin, la grande cantante morta ieri dopo una lunga lotta con il cancro iniziata nel 2010.
Da sempre legato alla figura di un’artista tra le più influenti afroamericane di tutti i tempi, Obama aveva scelto senza esitazioni Aretha Franklin come artista per la festa d’inaugurazione del suo mandato da presidente degli Stati Uniti nel 2009. Obama nel 2015 era arrivato a commuoversi durante l’interpretazione della Franklin, all’epoca già ammalata, del suo successo You make me feel like a natural a woman.
“Nessuno personifica più pienamente la connessione fra lo spirito afroamericano e il blues, l’R&B e il rock and roll”: aveva poi scritto in una mail al New York Times Obama spiegando così la sua reazione alla performance dell’artista che dal canto suo aveva definito “meravigliosa” l’approccio dell’ex presidente alla sua esibizione.
Anche l’attuale presidente americano Donald Trump, pur non potendo vantare un buon rapporto con l’artista che si era rifiutata di cantare alla cerimonia del suo insediamento, ha voluto fare un post per ricordarla definendo la sua voce: “un dono di Dio” e aggiungendo: “ci mancherà”.
Tante, infine, le star della musica che hanno espresso il proprio cordoglio per la morte della vincitrice, fra l’altro, di ben 18 Grammy Awards, fra cui Paul McCartney che ha scritto: “Il ricordo della sua grandezza come musicista e come essere umano vivrà per sempre”.