Il Fatto Quotidiano

“Non solo Cristiano, Serie A devi recuperare il prestigio”

L’INTERVISTA CESARE PRANDELLI Parla l’ex ct azzurro: “Il nostro calcio per molti anni ha perso qualità e intensità. Ora la rinascita”

- » MASSIMO FILIPPONI

Che meraviglia il Var La prossima novità tecnologic­a sarà l’introduzio­ne del tempo effettivo Come nel calcio a 5

“Abbiamo un bel po’ di tempo da recuperare. È arrivato il momento che il calcio italiano torni in prima fila”. Cesare Prandelli compirà dopodomani 61 anni e, quando parla di Italia, è sempre a metà tra la nostalgia per l’esperienza di ct interrotta bruscament­e con il flop dei mondiali brasiliani del 2014 e la voglia di tornare ad allenare un club della Serie A.

Con lui, ex calciatore ( 5 anni alla Juventus) e tecnico (in A con Lecce, Verona, Parma e Fiorentina; all’es t er o Galatasara­y, Valencia e Al-Nasr), proviamo ad anticipare il campionato che scatta domani.

Che torneo si aspetta? Molto stimolante e appassiona­nte. Il calcio italiano ha l’opportunit­à di ritornare sotto i riflettori del movimento internazio­nale.

Solo grazie a Cristiano Ronaldo?

No. Si è messo in moto un meccanismo che, partendo da Cristiano Ronaldo, porta con sé sviluppi interessan­ti. La Juventus, che da sette anni vince lo scudetto, acquista il calciatore più forte del mondo. Le rivali si rafforzano per tenere il passo. E anche le cosiddette ‘ pic col e’ trarranno vantaggio dall’arrivo del fuoriclass­e porto- ghese perché un talento del genere è capace di generare e rigenerare interessi ed entusiasmi ovunque.

Si riferisce all’affluenza negli stadi o a una rinnovata competitiv­ità del calcio? Entrambe le cose. Abbiamo bisogno di ritrovare entusiasmo e di tornare a vincere in Europa. Negli ultimi anni il calcio italiano si è tenuto a galla dal punto di vista della strategia tattica me è rimasto indietro su tutto il resto, ha perso in qualità e in intensità. Dopo la flessione va riconquist­ato un livello accettabil­e di sviluppo del gioco che punti su ritmo e corsa. In questo senso Manchester City e Liverpool sono i modelli da imitare.

Non crede che solo la Juventus sia attrezzata per questa “campagna europea”? No. Le squadre milanesi stanno facendo un ottimo lavoro. L’Inter ha programmat­o una stagione da protagonis­ta grazie ad acquisti mirati. Affidando ruoli chiave a mostri sacri del passato come Leonardo e Paolo Maldini, il Milan risveglia la passione dei tifosi. Poi il Napoli ha preso Ancelotti, cioè un genio in panchina mentre la Roma ha venduto e comprato parecchio però restando sempre all’interno di un grande progetto tecnico. Tutto questo fa capire come ci sia un’effettiva volontà di contrastar­e la Juventus.

Nel passato questa volontà è mancata?

Alcune stagioni fa le principali rivali della Juventus erano Napoli e Roma. Ebbene nell’estate del 2016 il club bianconero portò via alle concorrent­i due uomini fondamenta­li: Higuain e Pjanic. In un colpo solo la Juve era riuscita a rafforzars­i indebolend­o le antagonist­e. Ebbene quest’anno non è successo.

Sarà il secondo anno del Var...

Che meraviglia. Sono sempre stato favorevole alla ‘moviola in campo’ e la prima stagione ha dato risultati positivi. L’arbitro dirige più serenament­e sapendo che, se commette un errore grave, può essere richiamato e invitato a correggers­i. È un formidabil­e deterrente contro la violenza. Ci fosse stata quando la mia Fiorentina fu eliminata dal Bayern Monaco per un gol in netto fuorigioco... Credo che adesso ci sia bisogno di un altro passaggio che ha sempre a che vedere con la tecnologia.

Quale?

Il tempo effettivo. Dovremo aspettare ancora un po’ ma arriveremo a rispettare i tempi di gioco con un cronometro ufficiale. Del resto già accade nel calcio a 5...

Di una rinascita ha bisogno anche la Nazionale...

È vero e affidare la panchina dell’Italia a Mancini è stato un ottimo colpo. Roberto ha dimostrato grande attaccamen­to alla maglia azzurra. Lavorerà con impegno, lui è il primo a sapere che avrà a disposizio­ne giocatori giovani ma già di qualità che vanno aiutati a crescere. L’esclusione dai Mondiali si potrà dimenticar­e?

No, ma basta che l’Italia giochi bene una partita e vedrete che l’entusiasmo tornerà. E grazie alla Uefa Nations League di occasioni ne avremo subito due: il 7 settembre contro la Polonia e il 10 settembre in Portogallo.

A proposito di Mondiale, scelga un aggettivo per quello in Russia.

Dico ‘democratic­o’. C’è stato un livellamen­to: le grandi favorite hanno fallito e molte squadre, anche le meno blasonate, hanno avuto la loro chance. Anche noi avremmo potuto dire la nostra. Ora la Francia ha il vantaggio di poter insistere sul blocco che ha trionfato a Mosca (tutti giocatori molto giovani) anche per le prossime edizioni. E non è una cosa da poco.

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Ansa Gli assi Cesare Prandelli (a sinistra) definisce Carlo Ancelotti, nuovo tecnico del Napoli, “genio in panchina” In alto Cristiano Ronaldo
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