Lo sponsor non imbarazza CL: al Meeting via lo stand, non il logo
Il gruppo è “official partner” della kermesse
Sui pannelli e sui cartelloni del Meeting di Rimini, la kermesse di Comunione e liberazione al via domani, ci sarà stampato un logo ben più ingombrante di tutti gli altri. A soli cinque giorni dalla tragedia di Genova, alla manifestazione continuerà infatti a far bella mostra di sé il marchio Autostrade per l’Italia, official partner dell’evento assieme ad altre sette aziende. La società avrebbe dovuto avere anche uno stand espositivo dedicato al Telepass europeo, ma due giorni fa Autostrade ha comunicato alla Fondazione Meeting la volontà di rinunciare al proprio spazio per evidenti ragioni di opportunità.
Ma stand a parte, l’impegno di Autostrade con la kermesse non verrà meno e la cosa sembra non imbarazzare la Fondazione: “È stata una loro decisione – spiega il portavoce del Meeting Eugenio Andreatta – che riteniamo opportuna ma che non abbiamo sollecitato. Per la sponsorizzazione ci sono contratti chiusi mesi fa che non potevano essere rivisti in così pochi giorni”. Anche perché il sostegno delle aziende, Autostrade compresa, è determinante per la kermesse. Basti pensare che sui 5 milioni e 972mila euro di costi preventivati dalla Fondazione per l’edizione di quest’anno, oltre la metà ( 3 milioni e 550mila) saranno coperti dagli sponsor.
CON AUTOSTRADE, poi, c’è un rapporto speciale, visto che la partnership va avanti da dieci anni. Un valido motivo per evitare rotture, anche a costo di fare i conti col potenziale danno di immagine dovuto all’accostamento del logo della manifestazione a quello della società controllata da Atlantia: “Sono ragionamenti che non ci interessano, – è la versione di Andreatta – qualcuno si assumerà la responsabilità di quel che è successo a Genova, ma non facciamo processi preventivi”. L’eventualità di far sparire il logo di Autostrade dai cartelloni, dunque, non è stata neanche presa in considerazione dal Meeting. Nulla da nascondere e nulla di che vergognarsi, sostengono da Rimini. E a proposito di processi preventivi, sul palco non si correranno rischi: per la prima volta dal 2011 il calendario – compilato prima della tragedia – non prevede interventi né di Fabio Cerchiai, né di altri dirigenti di Autostrade.