Omarosa, Trump e la Casa Bianca come un reality
200 registrazioni L’ex portavoce licenziata dal presidente avrebbe in mano audio confidenziali: e li usa per colpire The Donald
Èpossibile, anzi è probabile, che Omarosa Onee Manigault Newman, 44 anni, sia una persona che è meglio non avere come collega sul lavoro ed è rischioso avere come partner nella vita, a giudicare dalle pessime referenze che riceve – “la peggiore assunzione mai fatta”, disse di lei la responsabile del personale di Al Gore: lei era una giovincella e lui il vice-presidente degli Stati Uniti – e da tutte le sue turbinose vicende professionali e personali.
Ma, di certo, Donald Trump e la sua amministrazione fanno di tutto per farla apparire una vittima e rendere credibile quello che racconta nel suo libro appena uscito, U n hi nged, squilibrato, o svitato, se preferite. Il magnate presidente pare avere un sesto senso per assumere le persone sbagliate, visto quante ne licenzia, e ha pure il ‘vizietto’ di cercare di comprare il silenzio di collaboratori potenzialmente vendicativi o di più o meno presunte ‘amichette’.
MA SOTTOVALUTA l’altrui astio, salvo poi scoprire che Michael Cohen, l’avvocato paraninfo, registrava i suoi dialoghi con il cliente ‘futuro presidente’; e che Omarosa registrava tutte le conversazioni che poteva alla Casa Bianca: non per nulla, nel 2013, erano fini- ta nella lista dei personaggi più cattivi della tv Usa. La vicenda tiene banco a Washington, nell’attesa della sentenza nel processo, per frode bancaria (16 milioni di dollari guadagnati come lobbista per politici ucraini, metten- co.com
LA REGISTRAZIONE