“Un campionato squilibrato: tanti match già scritti”
“C’è stata una campagna acquisti paradossale. Dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, le rivali più accreditate si sono mosse spendendo cifre considerevoli in barba al fair play finanziario”.
Voce per eccellenza del telegiornalismo sportivo Rai (nonché calciatore di Serie A tra la fine degli Anni 50 e l’inizio degli Anni 60), Bruno Pizzul ha superato gli 80 anni mantenendo vivo l’interesse per il football. “Sì, ma da un po’di anni seguo il calcio come appassionato e non come addetto ai lavori”. Da osservatore distaccato come vede il campionato 2018-19?
Mi sembra che la campagna di rafforzamento di alcuni club abbia aumentato il divario tra le squadre di vertice e il grande gruppo di quelle che faticheranno per mantenere la categoria. Sarà un doppio campionato. Un doppio campionato?
Le diverse disponibilità di carattere econom ic o- fi na nz ia ri o hanno fatto sì che
5/ 6 squadre giocheranno un torneo ‘a parte’, alcune formazioni possono aspirare a un ruolo di rincalzo e poi il resto della Serie A dovrà lottare per non retrocedere. Già in Coppa Italia squadre della massima serie sono state superate da compagini di Serie B o Serie C. Cosa comporta tale squilibrio?
Immagino che molte, troppe partite avranno un esito scontato. Chi c’è nella fascia alta?
Juventus su tutte, poi - in ordine sparso - Milan, Inter, Roma, Napoli e Lazio. Outsider per l’Europa?
Torino, Fiorentina, Sampdoria e la ‘miracolosa’ Atalanta possono inserirsi dopo le prime. Analizziamo i valori della Juve. CR7 è stato un azzardo?
Va distinto l’aspetto di investimento finanziario dalle considerazioni tecniche. Come operazione commerciale è qualcosa che ha poco a che vedere con il calcio: soldi investiti che produrranno ricavi sulla base di incrementi (più biglietti, diritti tv venduti in più Paesi, più interesse dei media internazionali) e di un indotto destina-
to ad aumentare. E da un punto di vista tecnico?
Il portoghese è un grande attaccante abituato a fare un po’ quello che vuole, sia per il posizionamento in campo sia perché i difensori delle squadre che giocano nella Liga spagnola lasciano solitamente più libertà di manovra. Da noi troverà sicuramente più difficoltà. Quindi Juve favorita d’obbligo per lo scudetto…
Certamente. Lo vince da 7 stagioni e da quest’anno ha l’arma per raggiungere anche la Champions League. Un gradino sotto le altre. Il Napoli nello scorso campionato è arrivato secondo giocando – a detta di tutti – il miglior calcio eppure ha finito per rivoluzionare l’impianto di base. Ha pagato Sarri ed è arrivato Ancelotti che è un tecnico di altissimo livello, ma sono mancati quei 2/3 innesti che avrebbero permesso di consolidare alcuni reparti. Parliamo delle milanesi...
Milan e Inter mi hanno sorpreso per un mercato che, nonostante i vincoli del fair play finanziario, è stato molto attivo. Evidentemente hanno trovato le formule giuste per rinforzarsi e accreditarsi come rivali attendibili. La ‘miracolosa’ Atalanta ha da tempo iniziato la stagione con i preliminari di Europa League. Vantaggio o svantaggio? La definisco ‘miracolosa’ perché riesce sempre a rimpiazzare i giovani talenti che vende e restare competitiva. A gioco lungo il fatto di aver iniziato la stagione a luglio può essere un peso però Gasperini è molto attento ed è bravo anche a distribuire il carico di lavoro tra tutti i suoi uomini: faticano tutti alla stessa maniera. In atri club questo non accade... Che impressioni ha tratto dai Mondiali di Russia?
Prima di tutto è chiaro come a livello internazionale non esistano più delle gerarchie consolidate. Brasile, Spagna, Germania e Argentina, quattro delle favorite della vigilia, non sono giunte nemmeno in semifinale. I due talenti più attesi, Cristiano Ronaldo e Messi, non hanno brillato. La delusione più grande, però, per me è venuta dalle nazionali africane. Aspettiamo sempre che una rappresentante del calcio africano arrivi fino in fondo e, invece, questa volta nessuna ha superato il primo turno.
L’acquisto di Cristiano Ronaldo ha poco a che fare con il calcio... È un grande campione abituato a fare quello che gli pare