Il Fatto Quotidiano

Silvio in campo “per fare”, ma ormai è solo una fiction

I cartelloni della “discesa”

- » FEDERICO PONTIGGIA

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anni, 6 mesi e 27 giorni dopo, di Silvio Berlusconi non è rimasta che la fiction. 24 anni, 6 mesi e 27 giorni dopo, della “discesa in campo” del 26 gennaio 1994 non sono rimasti che i manifesti, finti.

L’altra sera tappezzava­no giganti e variopinti via delle Terme di Caracalla, e passarci davanti evocava la macchina del tempo: la neonata Forza Italia, Silvio Berlusconi con meno capelli e più rughe di oggi e la promessa cubitale “per un nuovo miracolo italiano”. Meglio, “per fare, per crescere, per restare liberi”.

LA STORIA di B. si ripete sempre due volte: la prima come tragedia ( nostra), la seconda come f ic t io n . Il caimano, Loroe ora 1994, terzo capitolo dopo 1992 e 1993 della serie originale Sky e Wildside, in onda prossimame­nte su Sky Atlantic.

Sul set da qualche settimana, tornano Stefano Accorsi (Leonardo Notte, ancora al fianco del Cavaliere), Miriam Leone ( Veronica Castello, decisa pure lei a scendere in campo), Guido Caprino ( Pietro Bosco) e Antonio Gerardi ( Antonio Di Pietro), e torna lo Zeitgeist che Berlusconi è stato, e non è più: 1994 ne certifica la gloria passata e la nullità odierna, giacché se la sua faccia campeggia su un manifesto elettorale oggi non può che essere finzione audiovisiv­a.

QUASI una pena del contrappas­so per B., che da mogul si trova derubricat­o a pro tagoni sta, personaggi­o e financo fondale: titoli di testa, ma quelli di coda già si intuiscono. Da Sua Emittenza a Nostra Giacenza, lascito nell’immaginari­o collettivo di un Paese che lui per primo non sente più suo: alla campagna elettorale permanente di Salvini & Di Maio Berlu- sconi non può che contrappor­re il miracolo di 24 anni addietro, il knock-out inferto a Achille Occhetto alle Politiche del 27 e 28 marzo 1994, nostalgia canaglia.

OGGI ESISTE solo per interposta fiction, e in 1993 è toccato a Paolo Pierobon ricordarce­lo, mettendogl­i in bocca una battuta che sa di commiato: “Io che ho vinto tanto nella vita so una cosa che in pochi sanno: vincere non è così bello quanto è brutto perdere, e quello che si prova dopo una vittoria non dura altrettant­o a lungo”.

Ancor più politicame­nte, è difficile sopravvive­re a sé stessi, proibitivo coniugarsi ogni giorno al passato prossimo: Silvio Berlusconi è un personaggi­o in cerca dell’autore che è stato, fa ancora la felicità di film e fiction, ma il prossimo ciak è la “discesa nel fuoricampo”.

@fpontiggia­1

Si gira

La terza parte - dopo “1992” e “1993” - certifica la gloria che fu, a partire da quel 26 gennaio

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Tempi andatiI cartelloni della serie tv “1994” sulla discesa in campo di B.
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