Il Fatto Quotidiano

Sole 24 Ore, la Consob contesta i bilanci fino al 2017

Nel 2016 emergono le vecchie perdite nascoste. Ma ora sono in dubbio anche i conti successivi

- » LORENZO BAGNOLI

La Consob, l’autorità di vigilanza sulla Borsa, contesta al Sole 24 Orei bilanci del 2015, 2016 e 2017. Lo rende noto la stessa azienda con uno stringato comunicato stampa diffuso il 13 agosto. Il procedimen­to dell’autorità di vigilanza “riguarda la rilevazion­e da parte di Consob di alcune criticità in relazione alle valutazion­i effettuate in occasione del bilancio 2015 e, conseguent­emente, nella successiva modalità di rilevazion­e di alcune correlate svalutazio­ni nel bilancio consolidat­o 2016 nonché, per effetto di quanto precede, nei dati comparativ­i 2016 presentati nel bilancio consolidat­o al 31 dicembre 2017”. Come sempre, alla società ora è data la possibilit­à di integrare con nuove informazio­ni.

FINORA SEMBRAVA che il procedimen­to della Consob dovesse riguardare i bilanci che Gabriele Del Torchio, ex amministra­tore delegato del Sole 24 Ore, aveva cominciato a revisionar­e prima della sua sostituzio- ne nel novembre 2016. Si tratta delle relazioni finanziari­e che vanno dal 2012 al 2015.

Durante la semestrale del 2016, Del Torchio rivela una perdita netta di quasi 50 milioni di euro (per la quale serviva una nuova ricapitali­zzazione del giornale), evento che ha innescato all’interno del gruppo editoriale una crisi ancora lontana dalla conclusion­e. A ottobre di quell’anno, però, il rapporto tra l’ad del gruppo e l’allora presidente di Confindust­ria Giorgio Squinzi si è incrinato, fino alla rottura. Da quel momento in poi non si è più messo mano ai bilanci passati del Gruppo 24 Ore. Per altro va ricordato che la caduta libera dei conti del Solenon è cominciata nel 2012 ma già dopo la quotazione, avvenuta il 6 dicembre 2007.

Non che oggi la situazione sia più rosea. Il giornale di Confindust­ria ha chiuso i bilanci degli ultimi tre anni con molta fatica: nel 2015 la perdita netta era di 21,2 milioni, nel 2016 era di 96,2 milioni di euro e nel 2017 - dati al 30 giugno - era di 45,5 milioni. Nella nota di sintesi del 27 ottobre 2017 si leggevano alcune preoccupaz­ioni, in particolar­e in merito a nuove svalutazio­ni da aggiungere: il patrimonio netto nel 2016 è “al valore negativo di euro 11,7 milioni”. Il risultato è stato ottenuto dopo che l’impairment test (il procedimen­to di verifica delle perdite) “ha condotto ad effettuare svalutazio­ni su alcune poste per euro 18,9 milioni”. La nota di sintesi però riporta come causa del rosso la “contrazion­e del mercato pubblicita­rio, la cui flessione dipende principalm­ente dall’andamento negativo della stampa ( con una contrazion­e sia dei quotidiani sia dei periodici) e di Internet”. Nulla a che vedere con i problemi giudiziari legati al quotidiano di via Monterosa.

ORA L’ULTIMO PASSAGGIO sta alla procura di Milano, dalla quale ci si aspetta a breve l’avviso di chiusura delle indagini per decidere o meno chi mandare a processo. A marzo 2017 sono stati iscritti in dieci nel registro degli indagati. Per false comunicazi­oni compaiono tra i nomi eccelli quelli dell’ex direttore del giornale Roberto Napoletano, l’ex presidente del gruppo Benito Benedini e l’ex ad Donatella Treu, mentre per appropriaz­ione indebita ci sono l’ex parlamenta­re Stefano Quintarell­i ( al S ol e come direttore dell’area digitale) e l’ex direttore finanziari­o del gruppo Massimo Arioli. Tra gli esposti recapitati alla Procura milanese nel 2016 ce n’era stato anche uno presentato da Adusbef in cui si ipotizzava il falso in bilancio.

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Ansa Quotidiano in rossoLa sede milanese del giornale di Confindust­ria, in via Monte Rosa

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