La denuncia di Libertà e Giustizia: “Svolta eversiva”
Non usa mezzi termini Libertà e Giustizia, che denuncia“la condotta programmaticamente eversiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini”. Lo fa attraverso una nota dove denuncia pubblicamente la violazione dell’ articolo 13 della Costituzione e “una serie di reati di cui si dovranno occupare le procure della Repubblica”. L’associazione è preoccupata dalla“nuova svolta autoritaria” che avanza nella “drammatica l’assenza di opposizioni credibili ed efficaci” e della “del tutto inadeguata la reazione delle massime magistrature repubblicane: la subalternità del Presidente del Consiglio, la timida dichiarazione di principio del presidente della Camera, il silenzio della presidente del Senato, le pressioni solo private del Capo dello Stato”.
SECONDO Libertà e Giustizia, presieduta da Tomaso Montanari, “l’eversione di Matteo Salvini va fermata prima possibile”. Non c’è solo lui a creare inquietudine. L’associazione è anche allarmata dalla “sistematica denigrazione e umiliazione dei valori della Costituzione” e dal “disprezzo per le massime figure della democrazia rappresentativa”, come le dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che “facendo leva sugli irresponsabili entusiasmi per una ‘democrazia diretta’ ( si rammentino le dichiarazioni di Casaleggio junior contro il Parlamento come istituzione)” ha rilanciato l’idea di una riforma costituzionale “che porti all’elezione diretta di un presidente della Repubblica trasformato da garante a capo dell’esecutivo”, una “nuova svolta autoritaria” che si avvicina ad “alcuni progetti di riforma costituzionale già presentati dal Pd in questa legislatura” e alla “filosofia di fondo della sconfitta riforma Renzi-Boschi”. Per LeG il leader della Lega usa “la vita dei migranti per costruire la propria immagine di uomo forte del Paese, in attesa di consacrare questa sua posizione attraverso una manomissione della Costituzione”.