Champions, dove impera la Cuccagna
Immaginate i presidenti dei 32 club che dal 18 settembre prenderanno parte alla Champions League in fila indiana davanti all’ingresso della sede Uefa a Nyon. Beh, una cosa è certa: a loro andrà meglio che a Benigni e Troisi alle prese coi doganieri in Non ci resta che piangere. Invece di sentirsi dire: “Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino!”, non dovranno fare altro che sfilare davanti al presidente Uefa Ceferin, dire il nome del club e passare all’incasso. “Andrea Agnelli, Juventus”: 58,4 milioni. “Aurelio De Laurentiis, Napoli”: 39,5 milioni. “James Pallotta, Roma”: 35,9 milioni. “Zhang Jindong, Inter”: 38,9 milioni. Cash. Solo come primo acconto e prim’ancora del pronti-via. Sta davvero diventando il Paese della Cuccagna la Champions League Uefa che per aumentare il suo appeal, e quindi il suo valore commerciale, ha deciso di cambiare format aprendo ai grandi (4 club garantiti a Inghilterra, Spagna, Germania e Italia) e chiudendo ai piccoli. Gli incassi Uefa per la commercializzazione del torneo sono così schizzati da 2,3 miliardi ai 3,4 del triennio che va ad incominciare. Di questi, l’Uefa ne destina al montepremi quasi 2, per l’esattezza 1.950 milioni, quasi 500 in più rispetto ai 1.400 del triennio 2015-18. Dopodiché, seguiteci e tuf- fatevi anche voi nella piscina colma d’oro di zio Paperone Uefa.
Presenza. Il 25% del montepremi (488 milioni) viene distribuito in parti uguali ai 32 club partecipanti che ricevono quindi, solo per esserci, 15,25 milioni a testa.
Risultati. Il 30% (585 milioni) viene distribuito in base ai risultati ottenuti sul campo. Nei gironi una vittoria vale 2,7 milioni, un pari 900 mila euro. Chi va agli ottavi viene premiato con 9,5 milioni, ai quarti con 10,5 milioni, in semifinale con 12 milioni e chi arriva in finale con 15 milioni (4 in più se la vince). Per capirci: un club che vincesse le 6 partite del girone e poi il trofeo guadagnerebbe di soli “premi-partita” 67,2 milioni.
Ranking storico. Un altro 30% (585 milioni) viene distribuito in base al “ranking storico”. L’Uefa ha stilato una classifica che tiene conto del rendimento in Europa negli ultimi 10 anni concedendo bonus ai club più blasonati, come quelli che hanno vinto più Coppe. L’ultima delle partecipanti (la 32^) riceve una quota di 1.108 milioni, la penultima una quota doppia (2.216), su su fino ad arrivare al Real Madrid, primo, che riceve 35,46 milioni (32 quote) solo per la sua gloria. La Juventus, sesta, incassa 29,9, l’Inter circa 19, il Napoli 15, la Roma 13 (il loro posto esatto in graduatoria dipende dalla qualificazione o meno di Benfica e/o Ajax che potrebbero scavalcarli).
Market pool. Un ultimo 15% (292 milioni) viene distribuito infine in base al valore dei diritti-tv paese per paese. All’Italia spettano 50 milioni, metà assegnati in base alla classifica di serie A (alla Juve va il 40%, cioè 10 milioni, al Napoli il 30%, alla Roma il 20%, all’Inter il 10%), metà in base al numero di partite che riusciranno a giocare nel torneo.
Concludendo, sapete perchè Lotito in questi giorni ce l’ha tanto col suo allenatore Simone Inzaghi? Ve lo diciamo noi: all’ultima partita la Lazio era quarta, l’ha persa ed è arrivata quinta. Così farà l’Europa League, montepremi complessivo 500 milioni da dividere tre 48 (quarantotto) partecipanti. Sigh!