Antonio Canova, lo scultore simbolo dell’età del selfie
L’estro e il talento di Antonio Canova, scultore e maestro neoclassico vissuto a cavallo fra ‘700 e ‘800, ha conquistato papi e imperatori. Ma, fino ad oggi, nessuno l’aveva considerato come uno degli artisti dei nostri tempi, emblema dell’età del selfie. Una provocazione sorta sulle colonne del Financial Times che trova riscontro nel consenso che le sue opere stanno ottenendo nelle gallerie contemporanee, sfidando l’osservatore, osando. Sì, Canova e la sua reinterpretazione dell’ar te classica non sfigurerebbero su Instagram: i corpi che ha scolpito hanno una potenza visiva senza pari. Del resto, alla Gypsotheca e Museo Antonio Canova nella sua città natale, a Possagno, c’è un cartello che incoraggia i visitatori a farsi selfie accanto alle sculture, celebri per i corpi di donne dalla bellezza immacolata che oggi sarebbero icone celebrate sui social, modelli di eleganza. Dunque, perché stupirsi se la sua arte è tornata prepotentemente in auge?
POCHE SETTIMANE FA il suo Busto della Pace (scolpito nel 1814) è stato venduto da Sotheby’s per 5,3 milioni di sterline, sbriciolando il precedente record de Il Busto di Murat ( 3,9 milioni di sterline). La Frick Collection di New York ospita una mostra costruita sul suo modello in gesso per la scultura in marmo di George Washington, andata distrutta da un incendio, e alla mostra Classic Beauties: Artists, Italy and the Esthetic Ideals of the 18th Century( visitabile sino al 13 gennaio 2019) all’Hermitage di Amsterdam – che possiede la più grande collezione dei marmi del Canova – il pezzo forte è certamente Le Tre Grazie, scolpite su invito di Giuseppina Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte. “I corpi che ritrae sono meravigliosi – afferma Marlies Kleiterp, curatrice della mostra olandese - la gente ama Canova perché, secoli or sono, è riuscito ha cogliere l’essenza estetica, la perfezione assoluta che aneliamo oggigiorno. Eppure, non voleva scolpire solo una bellezza esteriore ma scatenare un’emozione nel cuore di chi osserva”. Ma ciò che affascina è la rilettura contemporanea della sua arte in Magister Canova, la mostra (curata da Mario Guderzo e Giuliano Pisani, aperta sino al 22 novembre) organizzata alla Scuola Grande della Mise- ricordia a Venezia. Uno spettacolo digitale che evoca la visione dello scultore attraverso un’installazione multimediale con immagini virtuali, musica e una narrazione-audio con la voce di Adriano Giannini.
La riscoperta artistica doveva passare dalla laguna; proprio qui Canova assorbì le bellezze immortalate da Giorgione e Tiziano e scolpendo si ispirava ai soggetti classici, come nel caso della statua di Paolina Borghese ma cercava sempre una propria via: “Si lavora giorno e notte sull’esempio greco cercando di capire quello stile. Facendo in modo che entri nel proprio sangue, in te rio ri zza ndo lo …”. Così scrisse Canova in una lettera del 1806 al suo amico Quatremère de Quincy, sancendo la propria libertà artistica. Un esempio di stile da tenere a mente fra un tweet e l’altro. In tempi in cui la politica è diventata onnivora, famelica e ingurgita qualsiasi cosa le passi davanti al solo fine di masticarla e risputarla fuori nella sua forma peggiore, non stupisce che qualsiasi evento accada, anche un'attrice che fa sesso con un minorenne, venga immediatamente azzannato. Francesco Storace ha deciso di dedicare un pezzo sul suo blog alla vicenda di Asia Argento, corredandola con una foto di scena del film “Go go tales” di Abel Ferrara in cui l'attrice bacia un cane: vicenda commentata poi nello scritto “ti sei fatta fotografare persino a slinguazzarti con un cagnone e contemporaneamente facevi la vittima”. Tralasciando la volgarità e il cattivo gusto che trasudano da ogni riga, oltre alla totale incapacità di distinguere la finzione dalla realtà, colpisce in particolar modo l'equazione alla base del pensiero di Storace: se la Argento ha 'disturbato minori' è bene che la sinistra (sempre in cima alla lista Saviano e Boldrini ovvio) scompaia: “È sfortunata la sinistra dell’uovo nero… già, i protagonisti, tristi, sfigati, autogollisti, sono sempre loro. Persino con Daisy gli è andata male. E la cattiva stella continua a colorare le
LA SINISTRA MOLESTA
loro giornate. Forse è la volta buona che cambiano mestiere”. Insomma se un tempo i comunisti se li mangiavano i bambini, adesso, a sentir Storace, li molestano per interposta persona. Viene quasi da rimpiangere i tempi in cui fasci e zecche se le cantavano di santa ragione in nome delle idee politiche: allora, almeno, per attaccare l'avversario, non c'era bisogno di passare dal letto di qualcuno.
SVEGLIARSI ANIMALISTI COME ERAVAMO
"In tutta Italia i fedeli musulmani hanno celebrato la Festa del sacrificio che prevede il sacrificio di un animale, sgozzandolo. A Napoli questo capretto è stato salvato all'ultimo ma nel resto del Paese centinaia di migliaia di bestie sono state macellate senza pietà. E' normale secondo voi far soffrire così gli animali? Per me no": eh no miei cari, mi spiace deludervi ma non è Michela Brambilla a parlare: l'accorato appello per la salvezza degli agnellini viene, nientepopodimeno, dal virile ministro dell'Interno. Nemmeno Salvini il duro è riuscito "La prima cosa da fare è far scendere questi poveracci. E non rimetterci mai in questa situazione di fortissimo disagio etico, politico, psicologico". Così Paola Nugnes, una delle pochissime voci M5S, si è schierata contro le ostentate prove di forza di Salvini, si è smarcata da quella sudditanza psicologica nei confronti del ministro dell'Interno che rischia di snaturare completamente il Movimento da se stesso. La senatrice non discute sull'urgenza di condivisione con l'Europa, ma ristabilisce l'ordine di priorità: "La priorità è la salvaguardia dei diritti universali. Poi, ma solo dopo, si andrà in Europa a discutere". Ascoltando con sollievo le parole della senatrice Nugnes, viene da chiedersi oltre a lei quanti parlamentari del Movimento Cinque Stelle siano ancora del Movimento Cinque Stelle.