Tria: “In Cina non per vendere il debito” Lo spread cala
▶LA MISSIONE
del governo italiano in Cina ha lo scopo di rafforzare i rapporti economici tra i due Paesi, “non certo quello di cercare compratori per i titoli del debito pubblico”. Lo ha detto ieri il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel primo giorno della sua visita, in un’intervista al quotidiano cinese Guangming dopo una settimana di indiscrezioni, alcune per la verità assai curiose (secon- do La Stampa, per dire, il ministro Paolo Savona ha un piano per rivolgersi a investitori russi) apparse sui giornali. La tesi che la Cina potrebbe diventare il nuovo investitore del debito pubblico al posto della Bce, dopo la fine del programma di acquisti (il Quantitative easing) “non corrisponde al mio pensiero”, dice Tria, che chiarisce: “Non abbiamo questo problema. Gli investitori cinesi valuteranno se acqui- stare i titoli italiani, esattamente come faranno gli investitori di altri Paesi o gli investitori italiani. Fino a oggi chi lo ha fatto non si è pentito”. Ieri lo spread tra Btp e Bund decennali ha chiuso in calo a 277 punti. “Tornerà a scendere” assicura Tria. Il banco di prova sarà la legge di Bilancio, attesa entro il 20 ottobre. Prima di allora, però, il governo deve aggiornare stime di crescita e obiettivi di finanza pubblica.