Il Fatto Quotidiano

“La fiducia riposta nel M5S è già a rischio”

Luciano Canfora I rapporti di forza nel governo gialloverd­e: “Il fascismo è l’autobiogra­fia dell’Italia”

- » ANTONELLO CAPORALE

“La

novità, se possiamo definirla così, è che i Cinquestel­le si stanno svergognan­do già sul breve periodo. Non era detto, ma è accaduto e questo a mio avviso è un bene”.

Di Luciano Canfora si ammira la spigolosa nettezza dei suoi giudizi, e un’analisi asciutta, attenta e spesso definitiva. “Non è preveggenz­a. Le previsioni hanno sempre un che di infondato. Mi sembra piuttosto che la c ar a tt e r is t ic a genetica del Movimento 5 Stelle, aver raccolto un consenso così largo anche nelle opzioni politiche, quel grande fritto misto di un po’ di destra, di sinistra e di centro, lo abbiano messo nella condizione di essere sussunti”.

Leghistizz­ati.

Il povero Roberto Fico avan- za continuame­nte riserve. Ma le sue parole cadono nel disinteres­se. Uno come lui, che è di sinistra, è stato messo nel ruolo politicame­nte inconsiste­nte di presidente della Camera. Mentre Luigi Di Maio, che credo provenga dai commerci, detta la linea. Anzi, se la fa dettare.

È Salvini l’asso pigliatutt­o. Le pulsioni di tipo fascistico erano chiare ed evidenti a tutti già prima. E nemmeno l’Italia è un caso isolato. La Francia, che ha conosciuto Vichy, ha leader di simile caratura, e anche in Germania idee di uguale tono sono vive. La questione, non totalmente nuova, è questo spirito da Cavalier servente del Di Maio. Non sembra avere la personalit­à.

Dico proprio di no. E non so se a Casaleggio, che a quel che leggo è il proprietar­io del Movimento, questa personalit­à così modesta sarà gradita ancora per molto.

Siamo all’epurazione? Non lo so proprio. Dico che i proprietar­i sono per natura capriccios­i. E quando non hanno soddisfazi­one dai dipendenti, li cacciano. Perché è così duro il suo giudizio sui Cinquestel­le? Perché fanno di tutto per meritarsel­o. Hanno goduto di un tale consenso, e tanti sono stati gli elettori che hanno riposto, attraverso il voto, fiducia in loro. Fiducia in loro o piuttosto sfiducia negli altri? Ambedue le cose. Gli altri, in questo caso la sinistra, nella fattispeci­e il Pd, non potrà far altro che arretrare. È un partito morto, se non rimuove la sua classe dirigente, quel cenacolo renziano, non ha alcuna speranza non solo di tornare al governo, ma di essere soggetto minimament­e credibile.

I grillini sembrano aver consumato il vantaggio competitiv­o sul resto della classe politica. Assolutame­nte sì. Intravedo in Luigi Di Maio l’ossessione della poltrona. La parte inferiore del suo corpo fa oramai tutt’uno con la seggiola ministeria­le. E questa ossessione, unita alla incapacità di tracciare il solco di una linea politica autonoma e originale, offre la cifra di una debolezza così grande, ma così grande.

La Lega accentuerà i suoi caratteri di destra?

Noto che Salvini usa il meglio del vocabolari­o mussolinia­no. Le frasi più espressive del ventennio sono nel suo cuor: ‘Molti nemici molto onore’, la prima. Oggi ho letto un’altra sua perla: ‘Mi prendo l’Italia’.

Lei pensa che Salvini abbia in mano l’Italia?

Devo ricordarle Giolitti? Il fascismo è l’ autobiogra­fia dell’Italia. E certamente oggi c’è un consenso elevato, un leader scaltro che conosce gli italiani. Con Bossi la Lega aveva un odore campagnolo, gregaria di Berlusconi. Con Salvini la storia si capovolge: Forza Italia è al lumicino e tenterà di intrufolar­si nella festa. Le farà compagnia Giorgia Meloni che perlomeno è fascista per davvero. Il colpo può riuscire.

Ma se i Cinquestel­le sono già ammaccati, a sinistra regna il deserto.

Riporto qui un giudizio abbastanza definitivo di Guglielmo Epifani: Matteo Renzi non riuscirà mai più a far vincere il Partito democratic­o, ma certo è fondamenta­le per continuare a farlo perdere.

Fico avanza spesso obiezioni da sinistra, ma le sue posizioni restano marginali

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Agf Storico e filologo Luciano Canfora, classe 1942, è professore emerito all’Università di Bari
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