“Premi tre pulsanti e resetta la fidanzata”, parola di love coach
tutta una questione di pulsanti, con la lavatrice come con la fidanzata: basta schiacciare quello giusto e – tac – l’elettrodomestico, o l’elettrica (compagna) domestica, riprende a funzionare. Questo, almeno, è quanto promette Andrea D’Amico, “love coach professionista, esperto di antropologia e tecniche evolute di seduzione, autore del best-seller Riprenditela e ideatore del metodo definitivo dei Tre pulsanti”, così si presenta in video – mettendoci “la faccia” – sul suo portale Riprenditela.it.
A DIFFERENZA della stragrande maggioranza di siti per cuori infranti, Riprenditela.it ha pretese di scientificità, pieno zeppo com’è di numeri, cifre, dati, percentuali, statistiche: “È da più di 5 anni che aiuto i ragazzi a riprendersi la donna della loro vita”, si pavoneggia il guru, snocciolando “più di 683 casi di successo”, ovvero “oltre l’87,6% di possibilità”, non una di più, non una di meno. Il suo pacchetto di riconquista – Riprenditela® (marchio registrato!) – consta di un libro (in pdf) e una sessione privata ( via Skype) alla modica cifra di 297 euro, non uno di più, non uno di meno. Ma ci sono possibilità di sconto – 97 euro, non uno di più, non uno di meno – e la garanzia “soddisfatti o rimborsati in 30 giorni”.
Altra risparmiosa notizia è che le prime tre video-lezioni – su “gli errori fatali da non commettere, i tentativi a vuoto e la strategia vincente” – sono gratuite. Ma in cosa consiste questo “metodo definitivo, il più stimato in Italia?”. Innanzitutto nella manipolazione “per riprogrammare le sue (della ex, ndr ) emozioni: tre pulsanti che una volta attivati funzionano sempre perché agiscono a un livello profondo, inconscio, dove la sua parte razionale non può arrivare”. Uno degli aspetti più inquietanti, neppure vagamente censurato, è il sotterfugio alla base del sedicente metodo, che in- segna (o dovrebbe insegnare) a“spiare nella mente altrui” ea “diventarne padroni dei meccanismi segreti, e quindi delle sue emozioni e scelte”.
Il “protocollo d’azione” non si fonda, tuttavia, sulla psicologia, ma sulla “strategia: usare la logica con lei non porta da nessuna parte. Ricordi l’espe- rimento del cane di Pavlov? Quello che devi fare è agire sulle leve emozionali della tua ragazza, capire quali sono e usarle per giocartele a tuo favore”. Insomma, le ex, oltre a difettare di capacità logico-analitiche, rispondono a istinti canini; tuttavia, attivando i loro tre pulsanti – che, come il punto G, non si sa bene dove siano – possono essere aggiustate: solo una volta resettate, infatti, torneranno a scodinzolare felici ai piedi del loro innamorato.
INUTILE scomodare il sessismo, la reificazione, il raggiro: sarebbe dare troppo credito al guru dei sentimenti. Neanche un neuroscienzato, un algoritmo o la mamma potranno mai sapere “come funzionano le emozioni nel cervello femminile, e come condizionare le sue scelte”. Ma qui – nelle “sue” scelte – casca l’asino, che, come il diavolo, si nasconde nella grammatica. Attenzione al reiterato uso dei possessivi: il coach non parla mai di una ragazza, ma della “tua” ragazza, o della “sua”, o della “mia”, di una donna – cioè – che ha sempre e comunque un proprietario, se non un padrone. E il padrone, si sa, è privo di pulsanti: se si inceppa, si può solo buttarlo.