PROPOSTA PER AIUTARE LE VITTIME DEL VIADOTTO
SONO TRASCORSI SOLTANTO 16 GIORNIma nell’Italia dalla memoria cortissima, chi si ricorda dei familiari dei 43 morti della strage di Genova sono i familiari dei 33 morti della strage della stazione di Viareggio del 29 giugno 2009. Che nove anni dopo sono ancora in attesa del processo di appello. “Orfano di un pezzo di verità – scrivono nel volantino distribuito alla Festa del Fatto della Versiliana – poiché capi d’imputazione (come l’incendio colposo), nonostante le condanne (dei vertici delle ferrovie, ndr), saranno prescritti”. Infatti nell’Italia dei senza vergogna e delle lacrime di coccodrillo avviene che l’allegra brigata Atlantia-Autostrade-Benetton sostenga di avere adempiuto agli “obblighi concessori”. Quando è accertato che tutti quelli che dovevano sapere che il ponte Morandi era a rischio crollo lo sapevano. Tranne i 43 morti e le decine di feriti che il 14 agosto ci passavano sopra.
A dimostrazione che appellarsi al responso della magistratura, per stabilire colpe e responsabilità comunque percepibili a occhio nudo, è certamente cosa buona e giusta in uno Stato di diritto. Ma farlo con il retropensiero che tanto i tempi della giustizia italiana sono quelli che sono e che quando si arriverà a una sentenza de- finitiva probabilmente di quella tragedia l’opinione pubblica avrà solo un labile ricordo, è pura e semplice (purtroppo non punibile) malafede. Senza contare la vergogna delle prescrizioni ammazzagiustizia, come dimostra la tragedia di Viareggio. Istituto i cui tempi andrebbero estesi soprattutto quando si tratta di reati con un forte impatto civile. Come del resto promesso dai Cinquestelle ma che il contratto di governo prevede purtroppo in una forma edulcorata.
Infine, una proposta per gli sfollati di Genova. Centinaia di famiglie costrette a non ritornare piu nelle case minacciate dai resti pericolanti del viadotto. Senza neppure essere in grado di recuperare le suppellettili indispensabili. A parte gli interventi di prima necessità assicurati da Comune e Regione, va apprezzata l’iniziativa di Intesa Sanpaolo che ha cancellato i mutui sottoscritti dagli inquilini per gli appartamenti non più abitabili. In attesa che l’esempio sia seguito dalle altre banche interessate sarebbe altrettanto lodevole se certi marchi dell’arredamento o dei salotti o delle cucine che spendono somme gigantesche in ossessivi spot televisivi donassero a quelle famiglie sfortunate l’occorrente per potere ricominciare una vita. Oltretutto con un ritorno di immagine di indubbio valore etico. Suggerisco uno slogan: ‘Poltrone e sofà gli artigiani della solidarietà’.
“SI È PARLATO di ricostruzione, investimenti, gestione delle Autostrade... Ma chi pensa alle famiglie delle 43 vittime? Chi pensa e chi vorrà, tenacemente, capire e sapere la verità di ciò che è accaduto?”. ASSOCIAZIONE FAMILIARI VITTIME STRAGE DI VIAREGGIO