Il Fatto Quotidiano

L’analisi di InMigrazio­ne

-

I “CAS” I centri di accoglienz­a straordina­ria sono strutture gestite dalle prefetture. Questo sistema avrebbe dovuto essere un’eccezione, ma i centri hanno superato di molto il numero di quelli “Sprar” (il sistema di protezione per richiedent­i asilo e rifugiati gestito dagli enti locali – tipo i comuni – detentore di un’assistenza più qualificat­a) che dovevano essere la regola.

BANDI “BOCCIATI” Secondo il primo rapporto sui Cas dell’associazio­ne “InMigrazio­ne”, soltanto 16 dei 101 bandi di gara indetti dalle prefetture per l’apertura e la gestione dei Cas per i richiedent­i asilo hanno raggiunto la sufficienz­a, mentre 64 risultano carenti e 21 molto carenti.

RITARDI In media passano quasi due mesi dall’aggiudicaz­ione della gara all’avvio dell’attività. In due casi, quello della prefettura di Chieti e quello della prefettura di Potenza, il ritardo è stato quasi di nove mesi. Questi ritardi comportano delle spese maggiori per lo Stato perché troppo spesso diventano necessarie delle proroghe.

I SOLDI I famosi “35 euro al giorno” a migrante non vanno direttamen­te a loro, ma alle società che gestiscono i centri. A loro volta li utilizzano per assumere il personale (15 euro), per pagare i pasti (circa 11 euro), la pulizia (4 euro circa), mentre ai richiedent­i asilo vanno 2,5 euro per le spese personali.

 ?? Ansa ?? In salvo Alcuni africani prima di essere distribuit­i nelle strutture d’accoglienz­a
Ansa In salvo Alcuni africani prima di essere distribuit­i nelle strutture d’accoglienz­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy