Anche il Sud non sfigura: i bagnanti cacciano le ronde
Caro Leonardo Coen, lo riconosco: questa volta Milano ha vinto. Dieci/quindicimila persone in piazza in pieno agosto per dire no alla barbarie, no al razzismo, no al rancore, no alla lotta dei deboli , contro i più deboli, è senza ombra di dubbio una vittoria. Ma se fosse una partita di calcio, una di quelle disfide tra Nord e Sud che ancora appassionano gli italiani, prendi Milan-Napoli, Milano avrebbe vinto, ma l’avversario non avrebbe certo sfigurato.
DAGLI SPALTI entrambe le tifoserie avrebbero applaudito. Tanti applausi agli eroici bagnanti di Castellaneta, città di Rodolfo Valentino, che un giorno d’agosto cacciarono le ronde leghiste dalla loro spiaggia. I “poliziotti verdi”, capitanati dall’onorevole Rossano Sasso, un Salvini alle cime di rapa, per fermare sul bagnasciuga pericolosissimi ambulanti con la pelle nera, sono stati respinti con perdite. “Fascisti, razzisti, andate via”, gli hanno gridato. E loro, poliziotti abusivi, sono scappati. Applausi ad Ivano, “gigante buono” di sinistra e antifascista. A Rocca di Papa si è messo petto in fuori contro “quei quattro cojoni de fascisti” riunitisi per accogliere con fischi, minacce e bandiere nere un gruppo di disperati della nave Diciotti. Anche lui è “popolo”. Ma coltiva da anni sentimenti e idee democratiche e di sinistra. Applausi anche ai catanesi, giovani e meno giovani, donne e uomini, che hanno presidiato il porto di Catania facendo sentire ai poveri cristi sequestrati su quella nave della vergogna la voce di una Italia solidale e accogliente. E standing ovation agli uomini e alle donne della solidarietà quotidiana. Sono gesti naturali, come quello del mio amico Guerino. Gestisce uno stabilimento balneare e gli ambulanti di colore non gli danno fastidio. Li vede, li chiama, li fa avvicinare al suo gazebo e gli allunga una bottiglia di acqua minerale fresca.