Elezioni, una campagna monotematica Parola d’ordine: “Società più sicura”
Il 58% dei condannati in via definitiva per reati sessuali è nato all’estero
Il 58 per cento dei condannati in via definitiva per stupro è nato all’estero: su 843 responsabili del reato, 45 sono afghani. I dati emergono da un programma giornalistico di approfondimento del primo canale nazionale, che fa irruzione in una campagna elettorale mai così monotematica per questo Paese, chiamato alle urne per le politiche il 9 settembre.
SECONDO gli autori dell’inchiesta, a generare l’aggressività dei migranti è lo sbalzo culturale che i giovani non accompagnati subiscono: partono da un Paese in cui la famiglia vigila e al caso punisce ogni loro azione, e arrivano in Svezia dove, senza guida, trovano una libertà così grande, da diventare per loro ingestibile. Dietro il fenomeno delle violenze sessuali non c’è alcuna guerra etnica dunque, al contrario di quanto i numerosi gruppi di estrema destra ritengono, ma le reazioni non mancano e non possono essere avulse da una campagna elettorale che ha come parola d’ordine “sicurezza”. Tradotto: stop all’immigrazione. Il messaggio subliminale campeggia su tutti i poster elettorali. Di “Una società più forte, una Svezia più sicura” parla l’us ce nt e premier socialdemocratico Stefan Löfven, che alla guida del governo di minoranza rosso-verde ha promosso un massiccio riarmo all’indomani dell’annessione della Crimea da parte dell’eterno nemico della Svezia, la Russia. Oggi la Svezia è l’undicesimo Paese al mondo per armamenti.
Del resto l’economia è forte, la crescita è una delle migliori d’Europa, la disoccupazione è diminuita. È invece aumentata in modo esponenziale la criminalità alimentata da bande di stranieri, clandestini e non, e per far fronte alla quale Löfven ha istituito l’addestramento di 10 mila poliziotti. Passano così in secondo piano gli investimenti sulla scuola ( in declino totale perché i docenti si rifiutano di insegnare in classi senza disciplina), sulla sanità (lunghe liste d’attesa anche per i malati di cancro), stato sociale (ormai vecchia gloria in decadenza).
Parole chiave sono termini come “sicurezza”, “casa garantita ai giovani”, da leggersi “mancano gli alloggi per i rifugiati, lo sappiamo, ma le case vanno prima agli svedesi”.
Soldati di Odino Aumenta il consenso verso gruppi di estrema destra, previsto un successo dei populisti
E SE QUESTOè il centrosinistra, il centrodestra parla di “Diritti, doveri, opportunità”, il Centro punta su un ge-
nerico “più umanità” mentre i populisti di Democratici di Svezia, da sempre inclini a un linguaggio diretto, dopo aver fatto lampeggiare per mesi pannelli elettronici in cui si dichiaravano il “Partito che ha cura” (degli svedesi ovviamente), oggi mettono in cartellone solo l’immagine del leader e dei suoi candidati. Senza alcuno slogan. Come a dire: “Già sapete chi siamo e cosa vogliamo fare”. I sondaggi li danno quasi al 24%, mentre i movimenti di estrema destra aumentano il numero di seguaci e di manifestazioni plateali, implacabili grazie alla libertà d’espressione, pilastro della Costituzione svedese. Il Movimento Nordico di Resistenza, il più forte in Scandinavia, oltre che ad essere il più numeroso in Svezia è anche il più cresciuto e armato.
TRA I SEGUACI, infatti, c’è chi costruisce con perizia armi in casa, come gli 007 svedesi rivelano. Tra gli squadristi in attività spiccano anche “I Soldati di Odino ”: dopo le molestie di massa ordite da gruppi musulmani nel capodanno 2015, in diverse capitali europee tra cui Stoccolma, si sono auto-proclamati aiutanti delle forze dell’ordine per proteggere le donne (scandinave).
Gli unici che si scostano dal linguaggio unico della campagna elettorale, sono i Verdi, forti delle loro tematiche ambientaliste che trovano riscontro nei terribili incendi della scorsa estate, causati parimenti da siccità, impreparazione dei vigili del fuoco, e incuria dei cittadini.
A nulla sono valsi i moniti delle autorità affinché si rinunciasse alla carbonella nei pic-nic. Al punto che le maggiori catene di distribuzione alimentari si sono impegnate a togliere dagli scaffali il materiale per il barbecue, ammonendo i clienti con un “Pensa al pericolo di incendi”.
Un’assenza di senso civico e di coesione sociale del tutto inediti, per la Svezia.