Il Fatto Quotidiano

Ora il Pd attacca i leghisti ma candidò tanti “furbetti”

Nelle liste per le Politiche decine di imputati

- » MARCO FRANCHI

La decisione del Tribunale del Reisame, che in settimana ha imposto il sequestro dei fondi della Lega fino al raggiungim­ento dei 49 milioni, ha risvegliat­o l’indignazio­ne delle opposizion­i, Pd in testa. Eppure proprio i dem, in passato, non hanno rinunciato a candidare chi era implicato in processi per le spese pazze in giro per l’Italia.

LIGURIA È ancora segretario del Pd ligure Vito Vattuone e ora, grazie alla candidatur­a alle ultime elezioni, siede in Senato. Nel frattempo sarà processato: ad aprile il gup di Genova lo ha rinviato a giudizio per rimborsi contestati di circa 7mila euro, assieme ad altre 18 persone coinvolte nell’indagine per le spese pazze regionali tra il 2005 e il 2015. A febbraio il conto del neo-senatore era finito tra i 16 depositi bancari per i quali era stato disposto il sequestro.

LAZIO Secondo la Procura di Roma, il recordman di spese nel consiglio regionale travol- to dall’inchiesta del 2012 era Claudio Mancini, premiato dal Pd con la candidatur­a alle ultime elezioni. Oggi siede in Parlamento, ma dovrà giustifica­re spese per 188 mila euro. Nelle liste laziali c’erano poi Claudio Moscardell­i, a giudizio per l’assunzione di alcuni collaborat­ori coi fondi del gruppo, Carlo Lucherini e Bruno Astorre, rieletto senatore nonostante debba spiegare spese sospette per 122mila euro. Quel gruppo consiliare deve essere piaciuto molto al Pd: a giugno Esterino Montino, a giudizio per l’utilizzo improprio di oltre 7mila euro, è stato candidato sindaco (poi eletto) a Fiumicino.

MARCHE Non ha creato imbarazzi al Pd la candidatur­a alla Camera, lo scorso 4 marzo, di Paolo Petrini. Accusato di peculato, è finito in un’indagine sulle spese dei gruppi consiliari dal 2008 al 2012. Nella stessa indagine è coinvolta anche Maura Malaspina, candidata nelle scorse elezioni nel collegio proporzion­ale Marche Sud con la lista Civica Popolare Lorenzin, alleata del Pd.

CAMPANIA Nicola Marrazzo in questi giorni è impegnato a discutere dello stabilimen­to La Doria di Acerra (Napoli), seduto al tavolo con Luigi Di Maio. Eppure anche lui, quando fu candidato dai dem nel collegio uninominal­e di Casoria, era sotto processo (e lo è ancora) per peculato nell’ambito dell’inchiesta sulla “rimborsopo­li” campana. L’accusa è di essersi appropriat­o indebitame­nte di circa 42mila euro di denaro pubblico.

SARDEGNA A marzo Gavino Manca ha lasciato la Sardegna per trasferirs­i a Roma. Il Pd infatti ha deciso di candidarlo alla Camera dando poco peso al processo per peculato in cui è coinvolto. A maggio è stato rinviato a giudizio con altri 30 ex consiglier­i regionali, tutti coinvolti in un’indagine sulle spese dei gruppi della legislatur­a dal 2004 al 2009. A Manca sono contestati 52mila euro. Nell’indagine è coinvolto Silvio Lai: candidato (senza successo) dal Pd per il Parlamento, la Procura gli chiede conto di circa 81mila euro.

CA LAB RIA Bruno Censore, candidato alla Camera, è rin- viato a giudizio nell’ambito del processo per le spese pazze regionali: dovrà difendersi, tra l’altro, dall’accusa di aver messo in conto alla Calabria 3.997 euro per la stampa di 7.000 copie del volume “Attività consiliare dell’onorevole Bruno Censore”, ovvero lui stesso. Candidato Pd in Calabria era anche Ferdinando Aiello, per il quale la Cassazione ha di recente bloccato il sequestro dei beni, ma che dovrà spiegare ai giudici 4.573 euro di spese per carburante, 790 euro di pasti e 192 per un soggiorno a Roma. A processo andrà poi Antonio Scalzo, voluto dal Pd nel collegio di Crotone nonostante debba rispondere di quasi 3.000 euro di spese per carburante e dell’acquisto di beni che, secondo l’accusa, non c’entrano nulla col suo lavoro: mobili per l’ufficio da 1.900 euro, un pc da 600 euro e cene da oltre 50 euro a coperto.

“Spese pazze” Travolti dalle indagini sui rimborsi nelle Regioni, hanno puntato sulle Camere

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Ansa Lo scorso 26 luglio i senatori del Pd hanno contestato Salvini sui fondi della Lega

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