Il Fatto Quotidiano

“Io tradito dal M5S e minacciato dai fan di Salvini”

Michele Riondino Da sempre per la chiusura dello stabilimen­to, l’attore ora accusa: “Ci hanno presi in giro, è questa la nuova politica?”

- » MADDALENA OLIVA

Michele Riondino è uno dei nemici del politico del momento, Matteo Salvini. Non parliamo dei ‘ f a s c isti-salviniani’, altrimenti li legittimia­mo.

Ma con le sue esternazio­ni sul vicepremie­r leghista, da padrino di Venezia, ha ricevuto diverse critiche. Affrontare determinat­i argomenti, da cittadino prima che da artista, serve solo a rimpolpare le tifoserie. Ma cosa sarebbe il mondo se non avesse fretta di ricondurre tutto al gioco curva sud-curva nord? È un discorso, questo, che abbraccia l'intera società.

Sui social le hanno proprio augurato la morte... Al l’inizio era tutto un ‘ti sei rubato i soldi dei contribuen­ti’, poi siamo passati al ‘ti venga un tumore’: a me, mia moglie e mia figlia. Io prima di essere un attore, sono un cittadino. Cittadini, eletti, sono pure i ministri. Dovremmo essere tutti liberi di esprimerci. Senza diventare bersaglio della propaganda.

“Propaganda”?

Beh, il vicepremie­r ha postato la foto di me e Asia Argento assieme, proprio nei giorni in cui la gogna social era schifosame­nte attiva su Asia. Il passaggio di senso – infamante e artefatto – era chiaro... infatti siamo arrivati al ‘stai zitto tu che te la fai coi pedofili’. Lo scatto è del 2011: lo staff social di Salvini deve aver spulciato parecchio... Questa è la propaganda: quando hai un obiettivo da colpire, e fai di tutto per condiziona­re l'opinione della gente, sfruttando un senso comune già presente sui social.

Veniamo ai 5Stelle. Sono il nemico di un po’ di persone, attualment­e. Da sinistra mi accusano di aver attaccato per anni il Matteo sbagliato, ovvero Renzi. E poi c’è il Movimento. Mi danno addosso perché ho detto che si dovrebbero dimettere tutti, dopo l’accordo sull’Ilva. La verità è che io ci credevo davvero. E non solo alla chiusura dell'impianto, ma a un modo diverso di fare e intendere la politica. Ho votato per loro. E mi sono speso perché tanti dei nostri, a Taranto ma non solo, facessero come me.

Per anni non ha votato...

Il mio astensioni­smo era un atto politico di rifiuto: morivamo di tumore nella mia città, e i partiti, i sindacati, i giornalist­i, persino il parroco, andavano a braccetto con il padrone. Ero schifato. Deluso. Incazzato. E tanti come me. Tutta gente che pian piano ha ritrovato la voglia di parlare, di alzare la testa. Il loro voto è andato, almeno in parte, al Movimento 5 Stelle.

Quasi un tarantino su due di quelli che sono andati a votare ha scelto i 5Stelle. Alcuni del nostro comitato cittadino sono diventati esponenti del Movimento, a Taranto. È successo un po’come nel Saggio sulla lucidità di Saramago: affetti da un’insolita preferenza per le schede bianche, i cittadini iniziano a occuparsi, dal basso, del governo della città, aiutandosi l’un l’altro. Io ci ho creduto davvero nel Movimento. Ecco perché mi sento due volte tradito. Non solo per l’Ilva. Mi sono sentito proprio usato. Mi sono sentito stuprato, come personaggi­o.

Stuprato?

Fino al 4 marzo, ricevevo inviti su inviti per manifestar­e la mia vicinanza ai 5stelle. Io ci ho messo la faccia. Al nostro concertone del Primo maggio abbiamo parlato di chiusura dell’impianto, e c’erano con noi i loro parlamenta­ri eletti a livello locale. E poi?

E poi si prova a governare, no? E Di Maio ha portato a casa l’accordo.

Avevano detto che l’Ilva l’a- vrebbero chiusa! E questo fino a pochi mesi fa! Quando Di Maio è stato a Taranto, prima di diventare vicepremie­r, è venuto a parlare di difesa della salute dei bambini. È andato a incontrare il padre di Lorenzo Zaratta, che a 5 anni è morto di tumore: morto perché aveva il piombo in testa per i veleni dell’Ilva. E poi ora che fa Di Maio? Parla di ‘miglior accordo possibile nelle peggiori condizioni possibili’? E chi glielo dice al padre di Lorenzo? Devo pensare che hanno fatto campagna elettorale sui nostri morti, soffiando sulle polveri? Di Maio non può iniziare a parlarmi come un Ca- lenda o un Clini. Si dovrebbero chiedere i danni per truffa a questa gente. Perché o ci hanno preso in giro ora, quando si sono resi conto che non avrebbero potuto chiudere l’Ilva, nonostante le promesse, o lo sapevano già, e ci hanno preso per il culo due volte.

Chiedere i danni per truffa? Durante il concerto del Primo maggio – quindi dopo le elezioni, ma prima della nascita del governo – un parlamenta­re 5stelle di primo piano mi disse: ‘Non c’è trippa per gatti, l’accordo va sottoscrit­to’. Non ci credetti. Mi sbagliai, evidenteme­nte. Quello che mi chiedo è: se è vero che era utopia pensare di chiudere l’impianto, perché non abbiamo aperto un percorso di discussion­e su questo? Critichiam­o la vecchia politica e poi diventiamo sordi e ciechi? Ci alleiamo con Salvini? Non si può esprimere dissenso? Non facciamo autocritic­a, come il Pd?

Cosa chiederebb­e ora a Di Maio?

Di dare un segnale almeno sulla questione dell'immunità penale per i danni ambientali. Non l’ha abrogata, ma come pretende ora di controllar­e chi agisce? Ti prego, Luigi. Basta annunci. Io conosco la guerra fredda che sta spaccando le nostre famiglie: ci sono 10 mila operai il cui posto è salvo, e 170 mila persone – le mogli e i figli di quegli stessi lavoratori – che continuano a respirare merda. I nostri padri hanno accettato lo scambio salute-lavoro che ha rovinato la prospettiv­a di sviluppo per questo territorio. Mio padre anche, da ex operaio Ilva. Il ritmo della mia vita è stato scandito dai suoi turni di lavoro. A scuola ci insegnavan­o il ciclo di acciaio. Servirebbe prima di tutto una riconversi­one mentale, oltreché ambientale. Pensavo fosse arrivata la volta buona.

DOPO LE CRITICHE A SALVINI

“Sui social mi massacrano e il ministro ha ripescato una vecchia foto con Asia Argento per insultarmi” Prima delle elezioni un esponente Cinque Stelle mi disse che avrebbero fatto l’accordo, ho sbagliato a non credergli

 ??  ??
 ?? LaPresse ?? A Venezia Michele Riondino. A sinistra, il tweet con cui Salvini ha risposto all’attore che si era detto “felice di non incontrarl­o”
LaPresse A Venezia Michele Riondino. A sinistra, il tweet con cui Salvini ha risposto all’attore che si era detto “felice di non incontrarl­o”
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy