Il Fatto Quotidiano

I 16 mila precari a rischio

- (Rob.Rot.)

I LAVORATORI precari che si occupano della pulizia delle scuole pubbliche italiane sono 16 mila. Ieri, molti di loro hanno protestato di fronte al ministero dell’Istruzione: alla fine di quest’anno scolastico (2018/19) scadrà infatti la convenzion­e Consip con le aziende che li impiegano e, in assenza di una soluzione, a giugno rischiano di perdere il posto. Un problema che è già nell’agenda del governo, tanto che nelle ultime settimane sono circolate diverse soluzioni. L’ipotesi più probabile è una internaliz­zazione del servizio: ovvero cominciare, dal prossimo anno, a svolgere direttamen­te i lavori di pulizia e decoro degli edifici scolastici, mettendo fine agli appalti ai privati. Un’idea che non dispiace ai sindacati dei servizi di Cgil e Cisl (per la Uil, invece, se ne occupa la federazion­e dei trasporti), che però vorrebbero capirne di più: “Bisogna chiarire – spiega Elisa Camellini della Filcams Cgil – se l’intenzione è assumere direttamen­te tutti questi lavoratori o solo internaliz­zare il servizio. Molti confondono i due piani, ma non sono sinonimi”. Insomma, il timore è che non basti la gestione diretta delle pulizie per garantire il posto fisso a queste 16 mila persone. Dopo il presidio di ieri, i sindacati hanno incontrato Biagio Del Prete, capo segreteria del ministro Marco Bussetti. Tra tre settimane il governo presenterà una proposta per provare a risolvere definitiva­mente una questione nata quasi vent’anni fa, quando i disoccupat­i creati dalle dismission­i delle aree industrial­i sono stati coinvolti nei lavori di pubblica utilità e sono diventati “precari a tempo indetermin­ato”, in bilico a ogni scadenza della commessa.

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Ansa Al lavoroI cosiddetti “ex Lsu” si occupano di tenere in ordine le aule scolastich­e

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