EMILIANO, MATERA E IL FRONTE DEI GIUSTI
Il caso della presunta gaffe su Matera in Puglia attribuita a Luigi Di Maio mostra che il vecchio schema del quarto potere è saltato. I g i o r n a l isti ‘democratici’ ormai non i n fo r m an o ma fanno parte del presunto ‘Fronte dei giusti’ composto da giornali e partiti opposti alla presunta barbarie. Di Maio il 15 luglio va a Matera e dice che “il governatore di questa regione, Pittella (non Emiliano, ndr) deve dimettersi”. Poi aggiunge: “Matera, capitale della cultura senza il treno, non ci fa fare bella figura”. Il video, online su molti siti, impedisce di pensare che, quando chiede a Emiliano a settembre “cosa state facendo per Matera”, Di Maio pensi che sia Puglia. Eppure i siti dei quotidiani ‘democratici’ lo hanno scritto per ore. Repubblica.it a dire il vero ha chiarito subito che non era una gaffe e ha preferito informare senza parteggiare per il Pd. Il giorno dopo però sul quotidiano di carta è ricomparso ‘il fronte dei giusti’. Repubblicaha evitato di spiegare che Di Maio era stato attaccato ingiustamente e ha preferito amplificare le tesi del ‘Fronte dei giusti’ che bacchettavano Emiliano. La sua colpa? Aver difeso Di Maio “meglio di un avvocato” e poi: “Sta sempre dalla parte del grillino”. A Repubblica quel giorno non interessava capire la verità ma segnalare agli altri membri del “Fronte dei giusti” il tradimento di Emiliano. Il governatore ha difeso giustamente Di Maio e così però ha dato una mano al nemico, messo finalmente all’angolo da un bel colpo. Che poi il colpo fosse una menzogna ai giusti di Repubblica non interessa.