Apertura domenicale: “Il cuore di Eurospin coi lavoratori”. A parole
La catena di supermercati compra pagine per appoggiare il divieto, ma trasferisce chi non riga dritto
L’idea del governo di restringere la possibilità, per i supermercati, di aprire la domenica e nei giorni festivi ha incassato l'appoggio inaspettato di Eurospin, catena nazionale di discount. Il gruppo ha comprato una pagina sui giornali per sostenere una legge che compia un passo indietro rispetto alla liberalizzazione totale decisa nel 2012. “Abbiamo a cuore la vita famigliare dei nostri colleghi”, dicono (i colleghi sarebbero i dipendenti). E poco importa se questo comporterà nell'immediato un calo del fatturato: “La migliore qualità della vita dei nostri 18.000 colleghi – aggiungono – ci renderà, a medio termine, tutti più soddisfatti”.
Sembrerebbe di trovarsi davanti a una di quelle imprese scandinave che pongono il benessere dei lavoratori davanti alla logica del profitto. Ben diverso, però, è il racconto che ne fanno i sindacati, supportato da alcuni episodi accaduti negli ultimi tempi. “Dentro Eurospin – dice Sabatino Basile della Fisascat Cisl di Torino – siamo costretti a scioperi per ottenere ciò che dovrebbe essere riconosciuto con le normali relazioni sindacali. I lavoratori di questo territorio erano persino costretti ad andare fino a Verona per le visite periodiche, di fatto perdendo il giorno libero e anticipando le spese. Ci siamo dovuti mobilitare per cambiare”. Nel punto vendita di Orbassano, vicino il capoluogo piemontese, negli ultimi otto mesi due vicende hanno conquistato le cronache. La prima riguarda un'addetta al reparto ortofrutta che ha rifiutato il turno del 31 dicembre ed è stata trasferita in un altro negozio a 100 chilometri da casa. La seconda ha visto come protagonista un ragazzo musulmano: non ha voluto lavorare di notte durante il periodo del ramadan (il mese di digiuno) e gli è capitata la stessa sorte della collega.
I SINDACATI sono quindi sorpresi dalla posizione assunta da Eurospin, un'azienda che fino a oggi ha sempre aperto la domenica e in molti festivi, senza prevedere forme di organizzazione che andassero incontro alle esigenze dei lavoratori. “I dipendenti – aggiunge Basile – venivano inseriti nel turno senza prima chiedere loro la disponibilità. Abbiamo dovuto lottare per cambiare”. “In questo gruppo – afferma Giovanni D'Alò della Filcams Cgil – non c'è il contratto di secondo livello, con cui avremmo potuto escludere dai turni domenicali chi ha figli piccoli o accudisce parenti anziani”. Ora che Eurospin ha sposato la causa delle chiusure domenicali e festive, in controtendenza rispetto alla politica adottata finora, i sindacati si aspettano che agisca di conseguenza, qualunque sia l'esito della proposta legislativa di Di Maio.