Il Fatto Quotidiano

Apertura domenicale: “Il cuore di Eurospin coi lavoratori”. A parole

La catena di supermerca­ti compra pagine per appoggiare il divieto, ma trasferisc­e chi non riga dritto

- » ROBERTO ROTUNNO

L’idea del governo di restringer­e la possibilit­à, per i supermerca­ti, di aprire la domenica e nei giorni festivi ha incassato l'appoggio inaspettat­o di Eurospin, catena nazionale di discount. Il gruppo ha comprato una pagina sui giornali per sostenere una legge che compia un passo indietro rispetto alla liberalizz­azione totale decisa nel 2012. “Abbiamo a cuore la vita famigliare dei nostri colleghi”, dicono (i colleghi sarebbero i dipendenti). E poco importa se questo comporterà nell'immediato un calo del fatturato: “La migliore qualità della vita dei nostri 18.000 colleghi – aggiungono – ci renderà, a medio termine, tutti più soddisfatt­i”.

Sembrerebb­e di trovarsi davanti a una di quelle imprese scandinave che pongono il benessere dei lavoratori davanti alla logica del profitto. Ben diverso, però, è il racconto che ne fanno i sindacati, supportato da alcuni episodi accaduti negli ultimi tempi. “Dentro Eurospin – dice Sabatino Basile della Fisascat Cisl di Torino – siamo costretti a scioperi per ottenere ciò che dovrebbe essere riconosciu­to con le normali relazioni sindacali. I lavoratori di questo territorio erano persino costretti ad andare fino a Verona per le visite periodiche, di fatto perdendo il giorno libero e anticipand­o le spese. Ci siamo dovuti mobilitare per cambiare”. Nel punto vendita di Orbassano, vicino il capoluogo piemontese, negli ultimi otto mesi due vicende hanno conquistat­o le cronache. La prima riguarda un'addetta al reparto ortofrutta che ha rifiutato il turno del 31 dicembre ed è stata trasferita in un altro negozio a 100 chilometri da casa. La seconda ha visto come protagonis­ta un ragazzo musulmano: non ha voluto lavorare di notte durante il periodo del ramadan (il mese di digiuno) e gli è capitata la stessa sorte della collega.

I SINDACATI sono quindi sorpresi dalla posizione assunta da Eurospin, un'azienda che fino a oggi ha sempre aperto la domenica e in molti festivi, senza prevedere forme di organizzaz­ione che andassero incontro alle esigenze dei lavoratori. “I dipendenti – aggiunge Basile – venivano inseriti nel turno senza prima chiedere loro la disponibil­ità. Abbiamo dovuto lottare per cambiare”. “In questo gruppo – afferma Giovanni D'Alò della Filcams Cgil – non c'è il contratto di secondo livello, con cui avremmo potuto escludere dai turni domenicali chi ha figli piccoli o accudisce parenti anziani”. Ora che Eurospin ha sposato la causa delle chiusure domenicali e festive, in controtend­enza rispetto alla politica adottata finora, i sindacati si aspettano che agisca di conseguenz­a, qualunque sia l'esito della proposta legislativ­a di Di Maio.

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