Flat tax e pace fiscale: “Così cambierà il fisco”
Dal vertice della Lega le linee guida sulla Manovra: per le partite Iva regime forfettario fino a 65 mila euro. In pensione a 62 anni
“Revisione della legge Fornero, introd uzione della Flat tax e pace fiscale con i contribuenti in mora: si partirà da qui anche prima della legge di Bilancio, nel governo c’è pieno accordo e ci sono anche le coperture, ma su quelle non dico niente, non voglio rubare il mestiere al ministro Tria”.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Armando Siri, è appena uscito dalla riunione “t e c ni c a ” convocata al Viminale dal vicepremier Matteo Salvini e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti sulle misure che dovranno dare l’imp rint ing della Lega alla manovra che comincerà a prendere forma con la nota al Def da presentare il prossimo 27 settembre.
DUE ORE trascorse con i capigruppo di Camera e Senato e gli esponenti leghisti piazzati in ruoli chiave nelle commissioni economiche parlamentari e al governo, da dove sono uscite tre certezze su cui il Carroccio salviniano punterà per passare la verifica delle elezioni europee la prossima primavera. La prima è che la Flat tax si farà e come ogni tassa “piatta” che si rispetti sarà a una sola aliquota, ma non investirà solo l’Irpef. La misura riguarderà due milioni di partite Iva, alle quali verrà allargato il regime forfettario dell’aliquota al 15% applicata a Irpef e Irap e che prevede l’esclusione dall’Iva.
L’imposta sostitutiva forfettaria è limitata finora a professionisti e commercianti che raggiungono al massimo un ammontare di ricavi, su cui calcolare poi l’imponibile, tra i 25mila e i 50 mila euro, a seconda dei settori di attività. Il progetto del governo fissa a 65 mila euro il nuovo riferimento del forfettario confermando l’aliquota al 15%, e portando al 20% il prelievo sul reddito eccedente fino a 100 mila euro. La Flat tax al 15% sarà applicata dal primo gennaio 2019 anche sull’Ires (adesso si paga un’aliquota del 24%) a favore delle piccole società di persone e di capitale, se decideranno di investire una parte dei loro ricavi in attività che creino posti di lavoro, innovazione e per rafforzare il capitale sociale.
Il gran serbatoio di deduzioni e detrazioni, su cui aveva messo gli occhi il governo per finanziare la riforma fiscale complessiva, per ora verrà soltanto ridotto con una limatura di facilitazioni, per non innestare l’effetto contrario di un aumento della tassazione. Il lavoro dipendente dovrà invece aspettare la sua Flat tax l’esercizio successivo, quando, secondo i progetti della Lega, le tax expenditure appena limate saranno completamente abolite e sostituite con una deduzione unica di tremila euro, modulata in base al nucleo famigliare. Ma non è escluso che qualcosa possa essere anticipato a quest’anno.
LA FUTURA LEGGEdi Bilancio dovrebbe portare anche la “quota 100” (la somma tra età anagrafica e contributiva) o in alternativa i 41 anni e mezzo di contributi versati, come traguardo da raggiungere per andare in pensione. L’età anagrafica sufficiente per far scattare il pensionamento potrà essere anche di 62 anni e non 64, ha ribadito nella riunione Matteo Salvini (costo 13 miliardi lordi nel 2019).
La “pace fiscale” che vuole fare la Lega con i contribuenti detentori di una cartella esattoriale dovrebbe arrivare addirittura per decreto e prima dell’approvazione della manovra. A beneficiarne saranno tutti coloro che hanno in piedi un contenzioso con il fisco di un valore fino a un milione di euro, che saranno invogliati a pagare con tre aliquote speciali, del 6 del 10 e del 25% in funzione del reddito e della composizione del reddito famigliare.
Da questo provvedimento si attendono incassi per 20 miliardi di euro.
Numeri al vento
Dal condono il Carroccio si attende la bellezza di 20 miliardi di gettito