Diciotti: Conte difende Salvini e lo smentisce
Caso Diciotti, l’informativa del premier: “La Guardia costiera avvertì Roma”
“Il 14 agosto 2018, alle 11.13, un velivolo d el l ’ operazione Sophia informa la Guardia costiera italiana della presenza di un barcone, con circa 120 persone, in navigazione con rotta Nord, a 40 miglia dalle coste libiche, all’interno dell’area Sar libica”. Inizia così il resoconto, dinanzi al Senato, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul caso del Diciotti, il pattugliatore rimasto in mare quasi 10 giorni, prima di approdare a Catania, in attesa che il Viminale fornisse il via libera per lo sbarco. Attesa costata, al ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’accusa di sequestro di persona aggravata dalla presenza a bordo di minori. Conte ribadisce che “l’Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti”. Ma poi smentisce Salvini su un punto politicamente molto delicato.
Il 16 agosto alle 12.30 Sal- vini commenta pubblicamente: “Una nave della Capitaneria di Porto italiana, senza che al Viminale ne fossimo informati, ha imbarcato immigrati mentre ancora si trovavano in acque maltesi, per dirigere verso l’Italia”. A questo punto, o dice il falso Salvini, o dice il falso Conte dinanzi al Senato. Di certo c’è intanto che la Guardia costiera libica fallisce l’intervento iniziale: “Le autorità di Tripoli - spiega Conte - assumevano il coordinamento del caso” ma “la motovedetta rientrava in porto a causa di un problema tecnico”. Il flop dei libici - osannati da Salvini e addestrati ai soccorsi dall’Italia per volere del suo predecessore Marco Minniti - segna l’inizio del caso Diciotti.
IL BARCONE arriva in acque maltesi ma le motovedette di La Valletta - continua il premier - non intervengono per soccorrere i migranti. Anzi. Li “scortano” e “indicano la rotta” (Malta smentisce, ndr). Si “concretizzava la possibilità” che il barcone potesse raggiungere l’area Sar italiana alle primissime ore del giorno 16”. Conte a questo punto difende la scelta della Guardia Costiera: analizzata “la situazione meteorologica” e“le possibilità” di navigare “con quel tipo d’imbarcazione”, il “Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto valutava come probabile la necessità di un intervento di soccorso”. Quale tipo di soccorso? “Alleg- gerire il barcone una volta che fosse entrato” nella nostra area Sar. Il barcone però si ferma in acque sar maltesi e i militari intervengono. Conte si schiera con la Guardia Costiera ne difende la scelta - per nulla gradita dal Viminale - di effettuare un soccorso in acque maltesi. E poi spiega: “Per predisporsi a tale eventualità, dalle ore 20.24 del 15 agosto il Comando... allertava in via preventiva le altre autorità italiane di riferimento, comunicando le proprie intenzioni e richiedendo al dicastero dell’Interno, qualora si fosse verificato l’ingresso in area Sar italiana, l’assegnazione del porto di sbarco dei naufraghi”. E allora: il Viminale sapeva - come dichiara Conte - perché alle 20.24 del 15 agosto fu allertato dal comando generale delle Capitanerie di Porto? Oppure era all’oscuro di tutto, come ha dichiarato Salvini il 16 agosto? La questione non è secondaria. Se Conte dice il vero, la strategia della Guardia Costiera, che decide di intervenire addirittura in acque maltesi, non s’è realizzata all’insaputa del Viminale. E a questo punto delle due l’una: o il Viminale era d’accordo con il soccorso - al contrario di quanto ha dichia- rato Salvini - oppure deve aver espresso la sua contrarietà. Ma a chi? Al collega delle Infrastrutture Danilo Toninelli? Abbiamo rivolto la domanda al suo ufficio stampa: “Quando la Guardia costiera annuncia di voler intervenire in acque maltesi ne discutete con il Viminale? Il Viminale era favorevole o contrario?”. Non abbiamo ricevuto risposta. La domanda è fondamentale. Il ruolo di Salvini deve essere chiarito alla luce delle dichiarazioni di Conte: “Senza l’intervento della nostra Guardia costiera molte di queste persone sarebbero morte”. “C’era mare forza 4, con onde di circa 2 metri”, continua Conte. E, di lì a poco, la Guardia costiera riscontrerà “chiare tracce di un affondamento”. Quindi è stata evitata una strage.
SMENTITO SALVINI, difeso l’operato della Guardia Costiera - e quindi di Toninelli, dalla quale dipende - Conte ribadisce che la strategia a livello europeo è stata condivisa: s’è atteso il 24 agosto perché quel giorno “veniva convocata a Bruxelles una riunione per verificare la praticabilità d’un piano di ripartizione dei migranti”. Piano fallito. “Esaurito negativamente il tentativo”, conclude Conte, “il 25 agosto è stato autorizzato lo sbarco”. Il premier offre una sponda a Salvini sull’accusa di aver trattenuto a bordo minori e gente bisognosa di cure. I medici militari a bordo, spiega, disponevano immediatamente l’evacuazione di 13 migranti. E “il 22 agosto, non appena avuta cognizione della loro presenza a bordo, il Viminale autorizzava un primo sbarco di 27 minori non accompagnati”: ben 8 giorni per avere “cognizione” dei 27 minori non accompagnati a bordo. “Le operazioni - conclude Conte - hanno inteso sempre privilegiare la salvaguardia delle vite umane e la dignità delle persone”.
Le due versioni
Il 16 agosto il ministro dell’Interno dichiarò di non aver saputo nulla del barcone Senza l'inter vento della nostra Guardia costiera molte di queste persone sarebbero morte
GIUSEPPE CONTE