Il Fatto Quotidiano

Il commissari­o non si trova Conte si prende altro tempo

Governo diviso sul nome che dovrà gestire la ricostruzi­one del ponte Rixi si fa avanti, Toti insiste ancora. Per i Cinque Stelle meglio un tecnico

- » PAOLA ZANCA

Quando

il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal palco di Genova, accenna all’argomento del commissari­o alla ricostruzi­one che ancora non si trova,

“una piccola parte della piazza”(cit. Ansa) urla il nome del presidente della Regione.

“Toti! Toti!”, gridano i fan del governator­e che sta gestendo l’emergenza. La possibilit­à di fare il salto alla “fase 2”, quella che viene dopo le macerie, però Toti se l’è bruciata almeno una settimana fa, quando ha fatto sedere al tavolo della conferenza stampa per la presentazi­one del “nuovo” ponte nientemeno che l’amministra­tore delegato di Autostrade Giovanni Castellucc­i, indagato per il crollo del ponte Morandi, lo stesso che Toti e i suoi gli vorrebbero far ricostruir­e. È a quel punto che ai Cinque Stelle è apparso chiaro da che parte stava il favorito della Lega. E pure che le divergenze di vedute con il partito di Matteo Salvini – che già erano emerse ai tempi dell’annuncio della revoca della concession­e ad Autostrade – erano tutto tranne che appianate. Così si sono fatti avanti i mediatori, come quell’Edoardo Rixi che di Toti è stato assessore in Regione e che giovedì è stato promosso viceminist­ro alle Infrastrut­ture e ai Trasporti in quota Lega. Si è ufficiosam­ente autocandid­ato, ieri, con un’intervista a Repubblica: “Mi sono sentito proprio come un ponte”, ha spiegato (incurante della metafora piuttosto amara) prima di accusare il presidente della Liguria di aver usato toni “sproporzio­nati” contro il governo e di chiedere la “pace” tra Roma e le istituzion­i locali. Non sarà nemme- no lui, probabilme­nte, a gestire la ricostruzi­one. Il premier Conte e l’azionista Cinque Stelle del governo si starebbero orientando verso una personalit­à terza, fuori dalla politica, un tecnico che possa se non altro tenere a freno gli appetiti del partito del cemento, che in Liguria è tradiziona­lmente fortissimo e amico di tutti i partiti.

“Non abbiamo ceduto al ricatto di offrire ad Autostrade la ricostruzi­one del ponte – ha ribadito ieri il presidente del Consiglio dal palco di piazza De Ferrari – Lo faremo a spese di Autostrade con questo decreto ma la procedura per la revoca della concession­e rimane in piedi e si completerà”. La scelta del nome però è ancora in alto mare, anche perché la Lega è tutto fuorché disposta a lasciare campo libero, dopo aver già “ceduto” sul modello di ricostruzi­one stabilito dal decreto (che infatti è

“Dieci giorni”

La scelta arriverà solo dopo l’entrata in vigore del decreto licenziato giovedì

stato licenziato “salvo intese”). Ieri il presidente del Consiglio ha ammesso dal palco che il commissari­o si conoscerà solo a dieci giorni dall’entrata in vigore del testo, che ancora non è in Gazzetta Ufficiale. Dopo la cerimonia in ricordo delle vittime, Conte si è riunito con Toti, Rixi e il sindaco di Genova Marco Bucci, un altro papabile commissari­o. Si rivedranno martedì a Roma. All’uscita, il premier a proposito della nomina ha detto solo: “Il commissari­o? Sarà uno bravo”.

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