Il Fatto Quotidiano

Ronaldo segnerà e i cieli si apriranno È già tutto sudato

- » PAOLO ZILIANI LORENZO VENDEMIALE

Dopo Il giro del mondo in 80 giorni, il giro del mostro in 80 giorni. Dove per mostro (di bravura) s’intende lui, Cristiano Ronaldo in arte CR7. Sono passati 150 anni, ma le peripezie dell’a v v e n t ur o s o romanzo di Verne impallidis­cono di fronte ai prodigi narrati dai cantori italici. Lo spartiacqu­e è il 12 agosto.

Ronaldo è alla Juve da due settimane e chi si sintonizza su Sky Sport incoccia nel c ou nt d ow n più surreale di sempre: quello per il debutto di CR7 in Juve A-Juve B a Villar Perosa. Esagerato? Ma no. All’arrivo di Cristiano a Torino la Gazzetta ha titolato: “CR7, comincia l’era del marziano”. E chi se ne importa se il ragazzo è reduce da un’era al Manchester iniziata a 18 anni e da una al Real durata la bellezza di 9 stagioni. Tutto cancellato: è a 33 anni che si diventa marziani. Il Real perde la Supercoppa contro l’Atletico e non c’è sito o giornale che non titoli: “Senza CR7 non è più il Real Madrid”.

PARTE IL CAMPIONATO spagnolo e la Gazzettati­tola: “C’è Liga senza CR7?”. Sabato 18 la Juventus debutta a Verona contro il Chievo. Fino a 10’ dalla fine è sotto di un gol, l’unico Alieno sembra Giaccherin­i e CR7 disperato le prova tutte: un gol di mano che non gli viene, un tuffo in area alla Cuadrado, una ginocchiat­a in faccia a Sorrentino che perde conoscenza e finisce all’ospedale. La Juve nell’azione segna un gol ( poi annullato), Chiellini e Dybala esultano, CR7 guarda e passa. Non granché. Che fare dunque? Lunedì la Gazzetta titola in prima ( con tanto di foto): “CR7 infaticabi­le suda in palestra anche la domenica”. La commozione è palpabile.

Juventus-Lazio si avvicina e la Gazzetta dice che “Ronaldo vuole imitare Platini e Trezeguet, in gol dopo l’esordio a secco”. E invece nisba. La Juve vince 2-0 ma segnano Pjanic e Mandzukic e l’Alieno niente. Anzi, lui s’incarta e nel finale riesce persino a calciarsi la palla addosso a porta vuota, tirando e respingend­o il suo stesso tiro manco fosse Raducioiu. Succede poi che su quella palla svirgolata si avventi Mandzukic: tiro e gol. Per Tuttosport si tratta di assist. “CR7 agevola il raddoppio Juve al 75°: inventa un assist di tacco per Mandzukic che insacca”. Un genio. Lo choc per il gol che non arriva è però palpabile. “Ronaldo subito al lavoro”, titolano allora i giornali mostrando Cristiano al vogatore. “Il portoghese mostra i muscoli e suda in palestra anche nel giorno libero”. Okay, qui però ci vuole una scossa. Ed è la Gazzetta venerdì 28 a superarsi: “Ronaldo al top: 15 tiri in 2 gare, re in Europa!”. “Nessuno calcia come lui – ci spiega –, lo juventino è il re delle conclusion­i in tutta Europa: 15 in due partite”. Provarci sempre e non riuscirci mai. Ecco come si diventa re.

Venerdì 28 CR7 viene premiato dalla Uefa per il gol più bello del 2018. L’euforia è alle stelle ma subito si sparge la voce che l’Uefa ha assegnato il premio “Best Player 2018” a Modric. Stizzito, Cristiano diserta la serata di gala. Intanto arriva settembre e la Gazzetta ci riprova: “È iniziato il mese d’oro di CR7: 57 gol in 9 anni a settembre”. Invece in Parma-Juve sembra di essere in agosto: non solo l’Alieno non segna, ma gioca una partita orribile.

PERSINO CRISTIANO se ne rende conto e invece di postare la foto di lui sudato in palestra ne posta una in cui è avvinghiat­o a Georgina in barca. E però domani torna Juve A- Juve B, o meglio Juventus-Sassuolo. E anche se lo scetticism­o si taglia a fette, noi siamo in grado di garantirlo: al 100% CR7 segnerà il suo primo gol in Serie A. E i cieli si apriranno. E il resto lo leggerete ( e ascolteret­e) prossimame­nte su questi schermi. È l’Istituto Luce, bellezza.

Il pallone sceglie il suo nuovo padrone e i potenti si agitano. Ci prova il Coni, trama il solito Lotito, ci pensano i grandi club. L’ultimo nome (impossibil­e) è Beppe Marotta, dg della Juve. Chi l’ha proposto voleva fare un favore doppio alla Juventus: mettere il calcio nelle mani di un bianconero, certo. Ma anche liberare la società da una presenza (e stipendio) sempre più ingombrant­e, di cui forse Andrea Agnelli pensa ormai di poter fare a meno. Infatti altri club sono sulle sue tracce: meglio in Figc, due piccioni con una fava. Peccato non abbia chance di essere eletto.

Resta il tentativo di spaccare i “ribelli”. L’anello debole è Tommasi, che ora non vuole più votare gli alleati Gravina (il candidato) e Sibilia. I suoi stessi calciatori però sembrano consapevol­i che così si rischia un nuovo stallo: lunedì l’Aic deciderà che fare. Dilettanti e Lega Pro anche da soli hanno il 51%. Il risultato delle grandi manovre può essere solo il caos: un altro commissari­amento. Come se il primo non fosse bastato.

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