Il Fatto Quotidiano

Oltre ai gol di Cr7 arriva lo sputo di Douglas Costa

- » PAOLO ZILIANI

Ora è necessario che Douglas Costa non si monti la testa: perchè lo sputo in faccia tirato a Di Francesco jr nel finale di Juventus-Sassuolo 2-1 – doppietta di Cr7 in secondo piano – dopo che l’arbitro Chiffi aveva tentato in tutti i modi di evitargli il rosso a dispetto della testata in faccia inferta all’avversario proprio sotto i suoi occhi (e sorvoliamo sulla gomitata in viso sferrata allo stesso Di Francesco poco prima), lo sputo in faccia, dicevamo, gli regalerà una settimana di popolarità; e però, il buon Douglas deve stare con i piedi ben piantati a terra perchè un altro brasiliano di stanza in Italia fece di meglio, in tema-sputi, una ventina di anni or sono.

PARLIAMO di Antonio Carlos Zago, ex Corinthian­s, difensore a quei tempi trentenne, che nella stagione 1999-2000 riuscì nell’impresa di fare doppietta, campionato e coppa: uno sputo in serie A nientemeno che al Cholo Simeone, rischiando la vita dunque, durante il derby Roma-Lazio di novembre e poi uno sputo in Coppa Uefa a Rogerio del Boavista, una doppietta che gli procurò una sorta di immortalit­à in vita. Non c’è curvarolo della Roma che non abbia cantato infatti, almeno una volta, il ritornello della canzone As Roma di Brusco con le strofe “Zago sputa fococome ’ndrago” e “la gente potrà ssolo stà muta, artrimenti Ac Zago je sputa”. Insomma: il brasiliano della Juventus è partito col piede, anzi, con la saliva giusta, ma se davvero vuole eguagliare Zago deve mostrare di che pasta è fatto anche in Europa, magari già mercoledì al Mestalla di Valencia in Champions. Un bis in mondovisio­ne è un’occasione che non capita tutti i giorni: noi non ci sputeremmo su.

Il raptus di Douglas Costa riporta alla memoria gli sputatori folli del calcio mondiale: alcuni a dir poco famosissim­i. Il primo a uscire di capoccia, ormai sono trascorsi 28 anni, fu Frank Rijkaard, il terzo olandese del Milan, che ai mondiali di Italia 90 durante Germania- Olanda si accapigliò in campo con Rudy Voeller cui, a parte le botte, sputò in testa. L’arbitro li cacciò entrambi e il buon Frank, uscendo dal campo, decise che un secondo sputo ci stava ancora. E glielo ammollò. Nel 2003, durante Lazio- Chelsea di Champions League, a uscire di testa fu Sinisa Mihajlovic, della Lazio, che a favore di telecamere sputò in faccia a Adrian Mutu: l’Uefa gli appioppò otto giornate di squalifica e il destino gli riservò anche la sorpresa, anni dopo, di ritrovare da allenatore della Fiorentina proprio Mutu come suo giocatore. Imbarazzo.

E CHE DIRE der Pupone, al secolo Francesco Totti? A Euro 2004 (anche se in partita nessuno se ne accorse, nemmeno la tv) il romanista sputò in faccia a Poulsen. Il caso esplose nei giorni seguenti, Totti venne fermato per 4 giornate. Poi ci fu Terry, capitano del Chelsea, che nella finale Champions di Mosca contro il Manchester United (2008) sputò a Carlitos Tevez, Rosi e Lavezzi che in Roma-Napoli si sputarono a vicenda, più democratic­amente, se vogliamo; e infine, tenetevi forte, un bello sputo in faccia all’avversario lo vantano anche loro due, gli dei del calcio, Messi e Cr7: Messi sputò a Duda del Malaga in un match di Liga nel 2008, Cr7 (ai tempi del Manchester) sputo a Savage del Derby County che da gran signore a fine partita disse: “Avete visto le immagini? Strano, io in campo non mi sono accorto di niente”. Chapeau.

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Stile Douglas Costa e Di Francesco
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