Oltre ai gol di Cr7 arriva lo sputo di Douglas Costa
Ora è necessario che Douglas Costa non si monti la testa: perchè lo sputo in faccia tirato a Di Francesco jr nel finale di Juventus-Sassuolo 2-1 – doppietta di Cr7 in secondo piano – dopo che l’arbitro Chiffi aveva tentato in tutti i modi di evitargli il rosso a dispetto della testata in faccia inferta all’avversario proprio sotto i suoi occhi (e sorvoliamo sulla gomitata in viso sferrata allo stesso Di Francesco poco prima), lo sputo in faccia, dicevamo, gli regalerà una settimana di popolarità; e però, il buon Douglas deve stare con i piedi ben piantati a terra perchè un altro brasiliano di stanza in Italia fece di meglio, in tema-sputi, una ventina di anni or sono.
PARLIAMO di Antonio Carlos Zago, ex Corinthians, difensore a quei tempi trentenne, che nella stagione 1999-2000 riuscì nell’impresa di fare doppietta, campionato e coppa: uno sputo in serie A nientemeno che al Cholo Simeone, rischiando la vita dunque, durante il derby Roma-Lazio di novembre e poi uno sputo in Coppa Uefa a Rogerio del Boavista, una doppietta che gli procurò una sorta di immortalità in vita. Non c’è curvarolo della Roma che non abbia cantato infatti, almeno una volta, il ritornello della canzone As Roma di Brusco con le strofe “Zago sputa fococome ’ndrago” e “la gente potrà ssolo stà muta, artrimenti Ac Zago je sputa”. Insomma: il brasiliano della Juventus è partito col piede, anzi, con la saliva giusta, ma se davvero vuole eguagliare Zago deve mostrare di che pasta è fatto anche in Europa, magari già mercoledì al Mestalla di Valencia in Champions. Un bis in mondovisione è un’occasione che non capita tutti i giorni: noi non ci sputeremmo su.
Il raptus di Douglas Costa riporta alla memoria gli sputatori folli del calcio mondiale: alcuni a dir poco famosissimi. Il primo a uscire di capoccia, ormai sono trascorsi 28 anni, fu Frank Rijkaard, il terzo olandese del Milan, che ai mondiali di Italia 90 durante Germania- Olanda si accapigliò in campo con Rudy Voeller cui, a parte le botte, sputò in testa. L’arbitro li cacciò entrambi e il buon Frank, uscendo dal campo, decise che un secondo sputo ci stava ancora. E glielo ammollò. Nel 2003, durante Lazio- Chelsea di Champions League, a uscire di testa fu Sinisa Mihajlovic, della Lazio, che a favore di telecamere sputò in faccia a Adrian Mutu: l’Uefa gli appioppò otto giornate di squalifica e il destino gli riservò anche la sorpresa, anni dopo, di ritrovare da allenatore della Fiorentina proprio Mutu come suo giocatore. Imbarazzo.
E CHE DIRE der Pupone, al secolo Francesco Totti? A Euro 2004 (anche se in partita nessuno se ne accorse, nemmeno la tv) il romanista sputò in faccia a Poulsen. Il caso esplose nei giorni seguenti, Totti venne fermato per 4 giornate. Poi ci fu Terry, capitano del Chelsea, che nella finale Champions di Mosca contro il Manchester United (2008) sputò a Carlitos Tevez, Rosi e Lavezzi che in Roma-Napoli si sputarono a vicenda, più democraticamente, se vogliamo; e infine, tenetevi forte, un bello sputo in faccia all’avversario lo vantano anche loro due, gli dei del calcio, Messi e Cr7: Messi sputò a Duda del Malaga in un match di Liga nel 2008, Cr7 (ai tempi del Manchester) sputo a Savage del Derby County che da gran signore a fine partita disse: “Avete visto le immagini? Strano, io in campo non mi sono accorto di niente”. Chapeau.